tanto per dire qualcosa
mercoledì, novembre 3
  17-18 Agosto 2004 - Capanna Margherita - Ricordi di un tentativo

Vicissitudini varie e fatti successi nella mia vita mi hanno portato a ritardare i resoconti delle escursioni, cosi' mi trovo solo quasi 3 mesi dopo a
raccontare quella che era L'ESCURSIONE di quest'anno: il tentativo di salita alla Capanna Margherita.Ne consegue che piu' che un resoconto vero e proprio quello che segue rischia di essere un'accozzaglia di ricordi... faro' del mio meglio.

16 Agosto

Ultimi accordi con G.: ci troveremo a casina Crespi domani mattina verso le 8 e mi dice che verra' in moto... mah! Con lo zaino e tutto ce la fara'?
evidentemente si'...Il mio zainone e' gia' pronto.
In previsione della salita ho fatto acquisti: corda, picozza e ghette; l'imbrago per adesso me lo prestera' G.
Sono un po' agitato, e' tutto l'anno che aspettiamo questa salita... speriamo che il tempo e la condizione fisica siano favorevoli.

17 Agosto

Nel mio cortile vedo entrare un centauro blu, da una parte non ben definita dello zaino fanno capolino le punte della picozza... come diavolo avra' fatto ad arrivare da Milano fino a qui con quella cosa li' in spalla e' e rimarra' sempre un mistero!
Comunque adesso e' qui, parcheggia Baby, carica il tutto (no, va beh, la moto no) sul pegiotto e siamo pronti per questa avventura.
Dopo incontri "organizzativi" alla ratera (e quindi di organizzativo c'era stato ben poco) abbiamo optato per una salita economica da orgoglioni, senza guida.
"Tanto se il tempo e' bello c'e' la fila di gente che sale e se e' brutto ci rigiriamo, magari incazzati, nel letto e poi con calma scendiamo."
Viaggio tranqui verso Gressoney: e' mercoledi' e non c'e' poi cosi' tanta gente in giro, anche se e' la settimana dopo ferragosto.
Arriviamo cosi' a Staffal, parcheggiamo e via a fare il biglietto della funivia; il tempo non e' dei migliori ma tant'e'... Alla cassa ci sono tre motociclisti che ci chiedono se siamo sicuri di salire, su c'e' un tempo invernale, freddo e vento la fanno da padroni.. io e G. ci guardiamo in faccia e "cominciamo a salire poi vediamo se si puo' fare, al limite si ritorna".
Anche la bigliettaia conferma che in quota c'e' nebbia e tempo da lupi ma ormai siamo decisi e determinati e ci facciamo 'sto biglietto per i due tratti di impianti che ci porteranno ai Salati.
Una volta su ci accorgiamo che e' vero, nebbia magari non tanta ma vento e freddo: giaccavento e via. Ci sono lavori in corso, con un percorso obbligato da seguire per uscire dalla zona impianti pero' un rapido sguardo alla cartina e una rapidissima sosta per orientarci ci portano a scavalcare il nastro che delimita il percorso... tanto il sentiero e' quello la' che si vede, quello che va verso il Citta' di Vigevano, da dove poi (cartina dixit) il sentiero pieghera' a sinistra per portarci verso Punta Indren.
Cosi', di buona lena e chiacchierando amabilmente (beh, io come al solito chiacchieravo, non so quanto G. apprezzasse...) raggiungiamo il Vigevano, dove la Genovese vorrebbe riempire la borraccia d'acqua ma non ha il coraggio di entrare a chiedere...
ghe pensi mi! Ed entro ad affrontare la feroce ragazza al banco del rifugio.
"Non e' potabile".
"Come non e' potabile?!?!"
"Sai, prendiamo l'acqua dal laghetto qui fuori e non e' potabile, se vuoi abbiamo le bottiglie ma solo quelle da due litri..."
"Beh, se non avete altro..."
Pago pero' torno vincitore da G che finalmente puo riempire la borraccia.
Continuiamo a consultare la cartina, perche' qualcosa non ci convince, stiamo andando troppo in piano... eppure il sentiero e' la', i segni ci sono ma non si capisce a che numero si riferiscano,
boh... speriamo non ci porti giu' ad Alagna!!!
E invece, se non fosse per l'intervento dell'uomo dal fiore in bocca, un simpatico vecchietto che incontriamo per la via, finiremmo davvero giu' in Valsesia!!!

"Giovani, dovete tornare su agli impianti e poi prendere dietro alla funivia il sentiero che vi porta al passo dei Salati. Avete fatto un'ora di strada in piu'... eh.. eh.."

Va beh, seconda figuraccia della giornata e via verso gli impianti, per fortuna che, anche se un po' raffreddato, mi sento piuttosto in forma e mi va di camminare!
Raggiunta per la seconda volta la stazione della cabinovia notiamo (ALLA FINE DEL PERCORSO OBBLIGATO) un cartello formato mignon che indica Rif. Gnifetti e Mantova... esattamente nella direzione opposta a quella presa da noi un'ora fa.
Mannaggia alla cartina (probabilmente indicava un vecchio sentiero), ai lavori in corso, alla segnaletica minuscola e a noi che abbiamo voluto fare gli orgoglioni tagliando il percorso obbligato!!!!
Se il sentiero prima era talmente in piano che ci aveva fatto insospettire, adesso non si puo' sbagliare: una rampa impressionante subito dietro la cabinovia e poi continua in quota con rocce che scivolano, qualche passaggio attrezzato (ma facile facile) e qualche falsopiano aperto in cui il vento rischia di tagliarti tutto cio' che lasci esposto...
mi sento tanto come Sam e Frodo (o Gollum?!?!) alle porte del regno di Sauron... ma chi di noi sara' Frodo? E chi Sam?
G. intanto viene su con passo lento e tranquillo ma ha i suoi buoni motivi: niente bastoncini, lasciati a casa perche' nello zaino non ci stavano ed essendo venuta in moto..., e soprattutto e' reduce dalla Guadalupe: e' passata dal caldo a livello del mare al freddo polare e ai 2700m dei Salati... e' una grande gia' solo a venire su!!!
Un paio di sostine per mangiare giusto qualcosina (Pan di via?) e arriviamo in "vista" della stazione di punta Indren, seminacosta dalle nuvole basse.
Comunque un po' adesso si sta aprendo, il vento spinge via un po' le nuvole e vediamo cosi' il percorso che ci rimane da fare. Bisogna attraversare il ghiacciaio dell'Indren, anche se "ghiacciaio" e' davvero una parola grossa; la parte sopra sembra un grosso nevaio con una traccia molto evidente e la parte sotto sembra piu' roccia scivolosa ricoperta da uno strato di ghiaccio e spazzata dai rivoli d'acqua di scioglimento... cmq li' un po' di crepacci si
vedono... meno male che passeremo in alto.

Ok, gambe in spalla e via verso la neve e quel muro impressionante che sta dall'altra parte e che ci portera' in vista della nostra prima meta:
la capanna Gnifetti.

Andiamo via abbastanza spediti nella traccia molto evidente, incontriamo un po' di gente che scende ("Siamo rimasti bloccati tre giorni al Margherita per la neve e la nebbia, 2 si sono persi e hanno passato la notte fuori" BRrrrr) e un paio di pazzi scatenati che salgono: gente che ama la montagna ma un po' troppo incosciente per i miei gusti; uno porta i segni di una recente caduta in parete... tra l'altro pernotteranno in tenda...
La traccia, vista l'abbondanza di acqua di scioglimento, diventa anche un po' scivolosa.. uno dei due tipi si ferma a mettere i ramponi, anche se sinceramente a me non sembra il caso... piu' pericolosi che altro, visto che a volte si cammina praticamente su roccia.
G. tira fuori la picozza perche' un terzo appoggio le risulta di grande aiuto, magari e' anche una questione psicologica.
Arriviamo in fondo alla traversata e alla base dell'ultimo salto di roccia prima dei rifugi in compagnia dei due pazzi scatenati.
Adesso il sentiero ricomincia a salire di brutto con tornanti che si arrampicano sulla roccia: la parete da una parte e a volte solo il vuoto dall'altra. Strappettini attrezzati con catene e divertenti ci portano fino a sotto una scala verticale, solo che... chiamarla scala e' un eufemismo: Tronchi messi di traverso tra i due bordi di un canalino e posti a distanza di.. 1 metro? 80cm?... sempre troppo per noi! C'e' anche una via alternativa con le catene ma sembra scivolosa e passa un po' troppo sullo strapiombo.
Animo!
Decidiamo per la "scala", che cmq si rivela piu' divertente del previsto :-))) Una volta su, ancora qualche passo e... eccoli!!!
I due rifugi:
il Mantova piu' sotto e raggiungibile aggirando il nevaio e la Gnifetti la' sopra, dall'altra parte della distesa bianca...
Attraversiamo su traccia evidentissima, anche se un po' scivolosa, e arriviamo 5m sotto alla Gnifetti ma... per arrivarci dobbiamo affrontare un'altra scala!
Questa volta metallica ma molto traballante e... sicuramente non da' l'idea di essere la piu' sicura del mondo.
G. ritira la picozza e affrontiamo anche quest'ultimo ostacolo.
Siamo su!!!
O perlomeno siamo alla tappa intermedia: pernotteremo qui e domani mattina cercheremo di arrivare alla meta agognata!
Su c'e' gia' gente, anche se non tantissima... e vorrei vedere con 'sto tempo!!!
Subito via gli scarponi, pirliamo un po' in giro sulla balconata e poi entro a vedere di prendere la camera: chiedo con la faccia da bravo bambino di non essere messi nel camerone e mi sento rispondere: "Ma no, figurati, adesso non c'e' tanta gente e tendiamo a dare le camerette, tanto piu' che il camerone lo stiamo togliendo...".
Grande!
Cosi' ci becchiamo una cameretta da 6 tutta per noi :-) potremo alzarci all'ora che vogliamo, anche se penso che tutti partiranno piu' o meno alla stessa ora.
Il tempo di scoprire che quassu' la roba e' davvero davvero cara e poi ci fiondiamo nei lettini per un meritato riposino... tra l'altro la mia condizione fisica non e' delle migliori: sono gia' partito con un po' di raffreddore (ma quest'anno e' cronico?!?!? ) e al solito a queste altezze mi si blocca qualcosa al centro della fronte... so gia' che mi verra' mal di testa e stasera non riusciro' a mangiare... che sfiga!

Scendiamo per la cena e sono gia' tutti li'.. siamo praticamente gli ultimi.
Servizio tipo mensa ma il cibo non e' poi cosi' male come lo avevano descritto,
probabilmente perche' non siamo in molti.
Mi forzo a mangiare (se no domani come faccio a salire?), mentre G. non sembra avere problemi di sorta.
Vicino a noi un gruppo di Spagnoli: quest'anno ho incontrato stranieri in qualsiasi rifugio sono stato... mah! sembra che la montagna sia diventata una delle mete preferite...

Caffe' e a nanna.

18 Agosto

Ore 4e30, stranamente non ho dormito poi cosi' male, anche se non posso dire di averlo fatto tra due guanciali.
La colazione dovrebbe essere alle 5 ma non si sente ancora nessun rumore.
Alla fine ci alziamo e scendiamo ma.. la porta della sala colazione e' chiusa!!!
Fuori ci sono le stelle...

VAI CHE SI SALEEEEeeeeee!!!!!

Non sto per niente bene ma, dopo l'esperienza del Quintino Sella, so che con un po' di droga per lo stomaco e dopo i primi due/tre passi ritornero' in forma!
Ma perche' non aprono?
Con noi ci sono 4 energumeni gia' vestiti di tutto punto; uno, che ieri provvidenzialmente ha
regolato i ramponi di G. e ha gia' fatto 7 volte la salita, sta cristando perche'
"se la colazione e' prevista per le cinque allora te la devono dare alle 5!!!! C@##O!!!"...
come dargli torto...
Noi decidiamo di tornare in camera e aspettare le 5e30... quando riscendiamo: la colazione ci viene servita ma... cos'e' quel fumo fuori dalle finestre?

NON E' FUMO! E' NEBBIA!!!! NOooooo....

Guardiamo fuori e non si vede a 2m!!! I quattro di prima stanno partendo ma noi decidiamo per ritornarcene in branda, per vari motivi:
- io non sto benissimo;
- se quelli partono sparati e noi, non tenendo il loro passo, rimaniamo indietro? Non l'abbiamo mai fatta e non vorremo cominciare a girare come trottole;
- e poi... che gusto c'e' ad arrivare su a 4500m, fare 4 ore di fatica boia e poi non vedere nemmeno il culo di quello che ti sta davanti?

Quindi... a letto!!!
G., carina come sempre, per non farmi sentire in colpa dice che anche lei non sta benissimo.. grazie G.! ti sei meritata l'ennesima birra+tortino alla Raters!

7e30...

il sole entra dalla finestra della cameretta... il sole... IL SOLE?!?!?!
Ma perche' siamo cosi' sfigati?
Usciamo fuori a buttare l'occhio ed effetivamente si e' schiarito...
uhm...
andare su adesso vorrebbe dire doverci fermare a dormire al Margherita o al limite ancora qui alla Gnifetti...
andare su e arrivare solo a meta' strada, tanto per fare il ghiacciaio, e vedere la meta la in fondo senza poterla raggiungere non e' proprio il massimo...
che sfiga...
Grazie a Dio dalla direzione che dovremmo prendere arriva provvidenziale un bel mucchio di nuvole basse che ci toglie d'impaccio.
Cosi' pirliamo un po' in giro per il rifugio, scambiamo quattro chiacchiere e poi andiamo a pagare il conto: salatissimo ma, come e' sempre successo quest'anno, ci fanno lo sconto CAI anche se nessuno di noi due ha la tessera... mah!!!

Ok, sono le 9e30 e decidiamo di scendere a valle, nell'ordine:
- Discesa dalla scala metallica con la picozza nello zaino;
- Attraversamento del nevaio tra i due rifugi con la picozza che raspa nella neve... la traccia e' scivolosa e G. prova a sentire anche se la neve e' bagnata :-) niente di grave;
- Roccette atrezzate con la picozza appesa alla giaccavento, devo ancora capire come ho fatto...
- Attraversamento del ghiacciaio dell'indren in un nebbione assurdo, anche se ogni tanto si apre un po', fortuna che la traccia si vede bene... ma... cosa sono questi crepaccetti? ieri non siamo passati piu' in alto? Si', la traccia si vede bene ma non e' quella di ieri... poco male, sentiamo voci davanti: un gruppo di francesi che provvidenzialmente appaiono quando la neve finisce e comincia un pezzettino roccioso dove il sentiero e' segnato da ometti un po' troppo "indisciplinati" (uno di qua... uno di la'.. ma mai due in fila!!!);
- Finalmente appare la funivia di Punta Indren, effettivamente siamo piu' in basso rispetto a ieri ma ci siamo arrivati lo stesso; c'e' gente;
- Sosta per mangiare qualcosina;
- Riprendiamo a scendere, con il sentiero che adesso e' davvero ben segnato;
- G. che soffre la mancanza del bastoncino e si muove circospetta sulle rocce scivolose;
- E' davvero inverno quassu': freddo e nebbia... e quando si vede qualcosa e' solo perche' si alza un vento che ti uccide;
- Ultima rampa in discesa e... gli impianti!!!!

Ok, adesso andiamo giu', ci beviamo qualcosa di caldo al bar e poi filiamo verso casa, cosi' arriviamo anche prestino... peccato che tutti i buoni propositi vengano frustrati dall'ora:
12e35, 5 minuti dopo la chiusura degli impianti, riapriranno alle 14 (mi sembra...)!!!
Per nostra fortuna c'e' ancora l'omino della funivia che ci apre una specie di saletta d'aspetto riscaldata dove mangiucchiamo i nostri panini e ci appisoliamo un pochino, dormendo il sonno dei giusti (e stanchi...), non prima di avere bloccato la porta, che non ne vuole sapere di stare chiusa, con una sedia.
Veniamo svegliati da un famigliola che sta cercando di entrare nel "nostro" locale... va beh, dai... togliamo la sedia e li ospitiamo, in attesa dell'ormai imminente apertura impianti.

Siamo a valle.
In viaggio verso casa.
G. che non si ferma ma inforca subito Baby per filarsela a Milano e poi, forse, nella sua patria ligure.
Doccia.
Seduto in poltrona, semplicemente a rivivere questi due giorni.
Siamo stati sfigati ma, almeno per me, e' stato davvero bello.
Era la prima volta che io e G. passavamo cosi' tanto tempo assieme ed e' andato tutto bene; per esperienza so che con me e' difficile...
Sospettavo gia' qualcosa ma in questa due giorni ne ho avuto la conferma:
G., sei davvero una gran persona.

Ti ammiro molto e ti voglio bene,
grazie,
Raf
 

io, la montagna, la musica... insomma le solite cose!

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