"Cristina dietro il banco ci versava
acquavite e Genepi'
e sopra il seno suo famoso sorrideva
solo al GVMI
Le cartine alle pareti
ricordavano Guccini
ma davanti a me, il bicchiere in mano,
c'era solo Ciurluini
Bella di una sua bellezza dura
di formazza montanara
pero' in fondo agli occhi pura
come neve e l'acqua chiara
che scorrendo dai suoi monti
di saggezza sempre intrisa
ci ammonisce "occhio ai ponti"
fuori dal Maria Luisa..."
"E' chiuso.."
come "E' chiuso??!!"...
cosa "E' chiuso??!!"...
Apro gli occhi... ma allora... si', Ciurlus c'e'... ma non e' seduto al tavolo a bere vino... sta guidando... e io... non sono al rifugio ma seduto dietro...
Tex e Giacomino stanno "pesando le mele" pure loro... stiamo gia' tornando dalla formazza ed e' lo svincolo tra la A26 e la A4 direzione Milano ad essere chiuso...
Talmente stanco da addormentarmi in macchina (ma quando non guido non e' cmq una novita'...) e sognare del Maria Luisa.. mah!..
Percio', se stiamo tornando, e' l'ora del resoconto...
I giorni precedenti
Seppur con piu' difficolta' rispetto all'anno scorso (la mail aziendale non e' che sia poi cosi' affidabile...) anche per questo 2004 partono a raffica le mail di convocazione per i soci GVMI. La scorsa domenica la prima "gita", come l'ha chiamata Heidi (visto che non hai sporto reclamo direi che ti possiamo chiamare cosi' :-) ), e' andata proprio bene e questa settimana si parlava di affrontare gia' delle altezze considerevoli, magari organizzando la prima ciaspolata ufficiale del gruppo!
Due le alternative:
- Rifugio Maria Luisa a 2100 metri e rotti, ormai una meta classica dei Viandanti, che Cristinaaa apre gia' dalla meta' di febbraio;
- Rifugio Gattascosa, qualche metro in meno rispetto ai 2000m, dove Luigi, nelle giornate estive, mescola la polenta in un calderone degno della pozione magica di Panoramix (perdonatemi ma ho appena visto Le 12 fatiche di Asterix).
Mi informo... al Gattascosa nessuno risponde (Luigi, come tutti gli orsi, sara' in letargo...) ma il Maria Luisa, come tutti gli anni, e' aperto! Quindi andremo li'.
Nel frattempo hanno risposto all'appello, oltre al solito ed entusiasta Ciurlus, anche Giacomino e Tex, che si occupano anche di prenotare le ciaspole dalla Sciura Sormani di Ponte (grandi!!!).
Per una volta non guidero': ho calcetto la sera prima e il mio fisico stanco e appesantito non so se riuscira' a sopportare ancora il ritmo da "pirleta" che gli ho imposto l'anno scorso... Passera' Ciurlus (7e30 a Boffalora? Ok).
Sabato 27Marzo - ore 7e25
Salgo sul pegiotto, che lascero' al parcheggio del casello, e... messaggio di Ciurlus: "10 min di ritardo".
No problem, il tempo di ascoltare un po' di Liga (ma l'avete mai ascoltata bene Almeno Credo?), di fare mente locale su quello che ho e quello che ho lasciato a casa (stavolta sembra ci sia tutto...) ed ecco apparire la mitica Stailo, freccia d'argento sull'autostrada ancora assonnata.
Salgo, indicazioni di massima a Ciurlus sulla strada da seguire e... come al solito scivolo nel mondo dei sogni.
Viaggio tranqui, ogni tanto ho momenti di lucidita' (ma quelli sono rari anche da sveglio...), c'e' preoccupazione per il tempo, che si mantiene bel coperto.
Sosta a Baceno per il classico Cappuccino di inizio escursione e, per le 9e45, siamo a Ponte, davanti al negozio della sciura Sormani!
Chiuso! ma a che ora aprono? alle 10! Telefonata di Antonio e i Sormani ci invitano a ritirare la "roba" a casa loro.
Ci viene consegnata l'attrezzatura (4 paia di ciaspole e un paio di bastoncini per me, gli altri se li sono portati da casa), il Sciur Sormani non vuole documenti o soldi (pagheremo al ritorno); piccola lezione sull'uso delle ciaspole e ripartiamo alla volta di Riale.
C'e' davvero tanta neve e Ciurlus, con la consueta maestria, guida la Stailo tra due muri bianchi.
Parcheggiamo, ci scarponiamo, assicuriamo le ciaspole agli zaini e affrontiamo la salita.
"Dai ragazzi, che intanto non ci sara' nessuno..."
Infatti la strada che sale al Maria Luisa e' una fila ininterrotta di Scialpinisti!
Cosi' partiamo alla grande, talmente gia' in trance agonistica da confondere per un po' la strada con la pista di fondo.
Ci riportiamo sul percorso canonico e andiamo su... su... ma cavoli... mi sembra che stiamo quasi correndo... la strada e' battuta dal gatto, la neve e' gelata, le ciaspole riposano nelle custodie e noi saliamo solo con scarponi e bastoncini.
Si sale davvero bene (personalmente un po' di dolorino ai polpacci, retaggio della partita di ieri sera); piccola sosta al solito muraglione; Ciurlus che si mangia la sua mela; noi che, ormai raggiunto l'altipiano, superiamo un gruppetto di scialpinisti, che guardano increduli due di noi in maglietta a maniche corte (al solito... indovinate chi?-) )... istantanee di una salita.
Qui sull'altipiano la neve non e' poi cosi' dura e battuta e ogni tanto si affonda un pochino ma ormai siamo arrivati e non vale la pena di tirare fuori le racchette da neve ("Abbiamo proprio fatto una bella salita con le ciaspole... nello zaino!").
Eccolo! il Maria Luisa, semicoperto dalla neve, ma invitante ed accogliente come sempre... e dentro ci aspetta Cristinaaa e la sua cucina!!!
Atrio... ci cambiamo un attimo ed entriamo per un grappotto nella sala comune, riscaldata piacevolmente dal solito camino (e che cosa volete trovare in un rifugio? un pinguino De Longhi? :-) )... ci sono anche i soliti tavoli... ma... NON C'E' CRISTINAAA!!!!! Sembra che la gestione sia cambiata. In effetti ad un attento esame delle pareti si nota che e' sparita la cartina dei sentieri, sostituita da un quadro, e non ci sono piu' nemmeno i giochini che abbiamo tentato di rompere l'anno scorso (chissa' forse ci siamo riusciti...).
Pazienza, affoghiamo la delusione in un buon bicchiere di grappa... ma perche' quello di Antonio e' piu' pieno? stara' simpatico alla gestrice? (Sonia non preoccuparti, c'e' sempre stato il banco o un vassoio a dividerli! :-) ).
Decidiamo di uscire per un escursione e finalmente CALZIAMO LE CIASPOLE!
E' scesa un po' di nebbia e la prudenza consiglia di dirigersi verso la meta piu' vicina e tranquilla: la diga sopra il rifugio, con annesso lago (di Toggia).
Sara' anche quella piu' vicina ma la nebbia e' tale che andiamo piu' o meno a naso e praticamente ci sbattiamo contro, solo che siamo dalla parte sbagliata: ai piedi della diga invece che sopra e dal lato dove non c'e' la strada che sale... poco male... il giretto con le ciaspole ai piedi lo abbiamo fatto e, visto che e' ora di pappa, decidiamo di tornare indietro al rifugio, non prima di aver scattato la consueta foto da orgoglioni.
Il freddo e la nebbia consigliano di non buttarci nella neve ma Ciurlus proprio non riesce a resistere e si "sdraia" non una, non due ma ben tre (3) volte!!!
Non direi che il gesto sia stato volontario (anche perche' la terza volta viene "aiutato" dal nostro caro Giacomino...).
Dopo aver finito di rotolarci dal ridere ci ridirigiamo verso il rifugio. Il tempo di improvvisare una "corsa con le Ciaspole" e di capire che, in questa valle, bisogna stare attenti ai ponti (sembra che si stanchino di stare sempre allo stesso posto e si spostino all'improvviso...) e siamo seduti a tavola, domandandoci come tutti gli anni perche' mai, se c'e' una sala riscaldata dal camino, dobbiamo sempre mangiare nella ghiacciaia.
Risultiamo subito simpatici ai nuovi gestori, ordinando una buona grappa come aperitivo (il genepi' ce lo teniamo come digestivo)... il bicchiere di Antonio e' sempre quello piu' pieno...
Gestione diversa, polenta diversa: non piu' a palline ma quella classica; d'altronde non sono le uniche bocce che non ci sono piu'...
Salsicce (colore strano ma buone buone), spezzatino, funghi (non molto saporiti ma siamo appena in primavera...), formaggi e il solito litrozzo di vino.
Dolce, che sembra piu' un mattone delle pareti che una torta ma che, Ciurlus Copyright, dopo un'imbevuta nel Genepi' diventa piu' morbido!! (buono era buono anche prima, anche se un po' stopposo).
Nasce cosi', al Maria Luisa, nella seconda domenica di primavera, la Ciurlus Genepi' Torte, che siamo sicuri diventera' parte integrante dei menu' di tutto il mondo :-)
Caffe', ultimo grappotto e siamo pronti per scendere.
Reindossiamo le ciaspole (ormai siamo diventati inseparabili) e ci appropinquiamo verso la strada che ci riportera' a Riale.
La camminata e' allegra e incurante della fatica (alcol e discesa fanno miracoli) e andiamo via belli tranquilli ("ma che casino fanno 'ste ciaspole!!!"); Antonio comincia pero' ad essere irrequieto, lo vedo che guarda sempre piu' insistentemente verso il pendio fuori pista, il tempo di pensare che.. si'.. si potrebbe anche fare che e' gia' partito!
Cosi' tutti e quattro giu' a capofitto (beh, dai, esageriamo..), tagliando dove si puo' e tentando di farlo anche dove non si puo', salvo poi ritornare su', visto che le ciaspole non sono certo dei parapendio :-)
Siamo giu' alle macchine, ci cambiamo e (Ciurlus: "e che'! so' gia le cinque??!!") ripartiamo verso casa. Sosta al negozio Sormani per la riconsegna delle Ciaspole, che tento inutilmente di comprare (la Sciura: "se ripassi fra un mese, a stagione finita, dovresti trovarle...") e... chiudo gli occhi, risvegliandomi allo svincolo chiuso tra la A26 e la A4!
Prendiamo per Torino, usciamo e rientramo a Greggio e in un attimo la freccia d'argento mi scarica a Boffalora.
Ci salutiamo, ricordandoci a vicenda che il prossimo WE dovrebbe esserci in programma la 2 giorni sulla neve nella tana del Geco; ci sentiremo in settimana.
Bella giornata anche questa, una tipica orgoglionata da GVMI, quattro maschietti di trent'anni che hanno lasciato a valle i comportamenti seri da ufficio e si sono divertiti come ragazzini (Ciurlus, era fredda la neve? :-))) ). Le ciaspole sono davvero divertenti, una volta che ci si fa l'abitudine.
La delusione per l'assenza di Cristinaaa (chissa' dove sara' finita?) e' stata mitigata dalla buona cucina.
Il tempo, con una leggera nevicata di mattina, nebbia verso mezzogiorno e timide schiarite di pomeriggio, non e' stato dei migliori ma vi giuro che sono tornato ugualmente di un bel rosso pomodoro quasi maturo.
Per una volta la palma di MotD va a tutti quanti.
Un grazie particolare a chi si e' messo a canticchiare Autogrill di Guccini: da li' e' nata la scemata di inizio resoconto :-)))
un grosso grosso GRAZIE a chi (tutti e tre) ha tolto i guanti e ha dato una mano... noi sappiamo perche'...
Colonna sonora: naturalmente Autogrill di Guccini.
Next WE, come gia' accennato, c'e' in programma lo sfruttamento della tana del Geco.
Ciauz a tutti,
Flint.