tanto per dire qualcosa
lunedì, febbraio 16
  Semplicemente GVMI

PREMESSA

Ho incominciato a scrivere questo resoconto verso fine novembre 2003, poi le cose della vita hanno fatto in modo che non riuscissi a finirlo prima di oggi; per questo nelle prime righe troverete cose che ormai sono superate (per esempio la stagione sciistica e' quasi finita ormai!!!)ma che ho deciso di lasciare, perche' se il racconto e' nato cosi' vuol dire che cosi' doveva essere... :-)
ocio che e' lungo!

perche' GVMI?

Succede spesso che le persone che vengono in montagna con noi per la prima volta ci chiedano il perche' della sigla che usiamo e come e' nato il tutto... beh, adesso che siamo in un periodo di magra per quanto riguarda le escursioni, prima che alcuni di noi si buttino nelle attivita' invernali e prima che la mia memoria ormai sull'orlo della senilita' mi tradisca, ho deciso di scrivere del giorno in cui il GVMI lancio' i primi vagiti su questo pazzo pazzo mondo.
E' passato piu' di un anno percio' non posso ricordare tutto per filo e per segno (tanto per ribadire le condizioni pietose della mia memoria... :-) ) ma cerchero' di fare del mio meglio; chi c'era puo' tranquillamente scrivermi per correggere eventuali scemenze che mi scappano dalle dita... e poi... dai.... concedetemi di romanzarla un po'... dopotutto parlo di una cosa di cui vado fiero... e spero che lo siate anche voi!

Innanzitutto, come si fa nei romanzetti di serie B (ma non solo) e nelle tesi di storia perfino..., inquadriamo un attimo il periodo...

Aprile-Luglio 2002

Oramai e' da piu' di un anno che ho ripreso a salire regolarmente sui monti, quasi abbandonati per cosi' tanto tempo (9 anni sono tanti...) in favore di "altre cose" senz'altro piacevoli... sara' stato un errore? probabilmente si', probabilmente avrei dovuto conciliare le cose... ma ho imparato che quando si fa una scelta non bisogna mai rimpiangere quello che avrebbe potuto essere... tornassi indietro rifarei tutto quanto (9 anni davvero belli e in cui ho imparato tanto... grazie signorina!).
L'estate scorsa in giro per monti sono venuti, oltre a quelli del gruppo storico, anche Ste (al 3A) e altra gente che di solito non si aggrega (Raffy, Fritz e gente cosi'...); quest'anno sono partito come al solito abbastanza in solitaria ma c'e' gia' gente che dice che prima o poi si unira'.. che ha la casa in montagna e ci invita, anche se poi non si riesce mai ad organizzare... cmq quest'anno ho deciso di farmi almeno una domenica si' e una no a sudare per sentieri, e ho intenzione di mantenere quanto detto!
Ho gia' fatto un po' di Formazza e di Val d'Aosta ma direi che e' ora di organizzare la "classica" (almeno per me...) due giorni al 3A..
Partono cosi' gli inviti, tra i colleghi di lavoro e non... (ai tempi non avevamo ancora la lista ma la voce era stata fatta girare... tra una pausa caffe' e una PLD :-) )... si decide la data e... prenoto!!!! WE del 26/27 luglio, 6 persone:

Io (from Italtel),
il Bandi (from Wind ma ex Italtel)
Giacomino (Italtel)
Valerione (Italtel),
Rustions (from Cedati ma ex Italtel),
Daniele (from Agip)

Le previsioni danno tempo buono... speriamo...

26 Luglio 2002

Due macchine... due equipaggi... Io, il Bandi e Rustions partiamo da casa mia sul pegiotto; gli altri tre da Milano sul pegiottino di Valerione.
L'appuntamento e' alle 8 appena dopo la barriera di Gallarate (ragazzi... almeno mi sembra... non sono poi cosi' sicuro si chiami cosi'... cmq non e' poi cosi' importante...)) e ci si trova tutti abbastanza puntuali.
Saluti e presentazioni di rito e via verso la nostra meta.
Classica sosta a Ponte per un cappuccino e brioche... confezionata... ma con la vista della barista che non e' poi tanto male, anche se io e Rustions, che bazzicavamo gia' (in maniera separata) questi posti, speravamo ci fosse la sorella... (un gran bel vedere!!!).
Valerione parte subito a filmare...
La giornata promette bene, siamo tutti carichi e belli lanciati, anche se nessuno sospetta quanto importante diventera' la gita.

Ripartiamo e raggiungiamo il Morasco... solito rito del cambio vestiario:
via i jeans e le scarpe da tennis e vai di pantaloncini (va beh.. i miei sono i soliti jeans tagliati...), maglietta e scarponi; ma... e Valerione? non da' l'impressione di volersi cambiare e infatti: "ragazzi, io salgo cosi'". Peccato che il suo cosi' sia jeans lunghi, camicia di flanella, cappellino, videocamera al collo e uno zaino microscopico e che ci sia un sole incredibile! Mah! contento lui...

Decidiamo per la strada piu' diretta, quella che sale il canalone in direzione del rifugio Mores e della diga sabbioni.
Il passo e' spedito (ma siamo tutti cosi' in forma?) quando attacchiamo il pezzo duro duro prima dei piloni della teleferica, veniamo su tutti bene a parte... Valerione... che sembra in crisi, non respira bene... gli consigliamo di fermarsi e di cambiarsi ma dice di andare avanti che verra' su tranquillo con il suo passo.
Raggiunto il baitello, da dove parte il sentiero per il Citta' di Busto, ci fermiamo per ricompattare il gruppo. Arriva anche Valerio che finalmente decide di mettersi i pantaloncini, solo che... i jeans finiscono nel mio zaino, visto che nel suo non ci stanno.

Breve sosta e ripartiamo verso il Mores, dove arriviamo un po' alla spicciolata. C'e un gruppo di volontari del Mato Grosso e Rustions trova amici di Arese... mah! il mondo e' proprio piccolo.
Pit-stop per il rifocillamento e via di nuovo, attraversando la diga in direzione Claudio e Bruno.
Intanto Valerio continua a filmare...

Questo e' il pezzo meno faticoso di tutta l'escursione, andiamo via agili e gracili come libellule e in men che non si dica (va beh, dai, esageriamo un po'....) siamo all'ultima sosta prima dello strappo finale. Al Claudio e Bruno ci concediamo dolce e primo genepi' della giornata.

Cosi', belli allegri e incuranti della fatica, attacchiamo la salita finale al 3A.

Piccoli nevai da attraversare rendono divertente il percorso, prima del muro finale che, se preso troppo alla leggera, e' capace di stroncare un mulo (e' rimasta famosa la salita dell'anno scorso, in cui Stambecco Ste all'ultimo tornante ha abbassato la testolina e ha dichiarato di non voler piu' andare avanti, con il rifugio li' a 10 metri :-))) ).

Anche il 3A viene comunque raggiunto alla spicciolata (se non sbaglio come al solito il Bandera e' il primo in cima...) in un stupendo pomeriggio di sole. Subito un bicchiere di vino e una bella sorpresa: siamo in 6 e i gestori (bolognesi questa volta..) ci danno la camera da 8 tutta per noi, camera che tra l'altro e' al pianterreno... forse stanotte si dorme...

Prima della doccia esco fuori a guardarmi un po' in giro e vedo l'Arbola che e' sempre li' e che sembra fissarmi e sorridere di me, personcina di pianura venuta a queste altezze per cercare un po' di serenita'...

Qualcuno di noi va anche a messa, dove tra l'altro conosciamo l'Ambroeus, un buon prete ma soprattutto una persona incredibile... inutile dire che Rustions lo conosce di gia'...

Finalmente e' ora di cena, come al solito non si mangera' poi gran bene ma l'importante e' stare assieme e passare una bella serata, tra l'altro ho gia' addocchiato una 6 corde buttata li' sul davanzale... so che mi sta aspettando ...

Anche a cena una sorpresa: ci sono persone arrivate su senza prenotare e forse si dovranno fare due turni :-( cosi' sarebbe proprio brutto.. il gestore pero' dice che se magari ci stringiamo riusciamo a far sedere tutti. Noi siamo in sei su un tavolo che puo' tenere 8 persone, ci compattiamo in modo da far vedere che posto c'e' n'e', ma tutti sembrano ignorarci... siamo cosi' brutti??!!
Siamo noi che invece non ignoriamo una bella figliola, alta, atletica, capelli corti e aria un po' spaurita (o e' stanchezza??!!):
Io: "Bandera, va' chela la'..."
Bandera: "sara' dre' a spicia' al murus..."
In effetti da' proprio l'impressione di aspettare qualcuno.... invece parlotta con il gestore che la indirizza al nostro tavolo! presentazioni di rito, da' l'impressione di essere timida (vorrei ben vedere... con sei assatanati come noi... :-) ) ma riusciamo a convincerla a fare almeno il brindisi di rito.
Pian piano si scioglie e la cena procede bene, e' simpatica e per quello che ci racconta (e' venuta su da sola, ha deciso all'ultimo momento e cose cosi'...) si merita da parte di Rustions l'appellativo di PAZZA SCATENATA, nomignolo con il quale e' a tutt'oggi universalmente conosciuta.
Nei fumi dell'alcol che comincia a scorrere nelle vene qualcuno se ne salta fuori con un candido: "se sei da sola perche' non dormi con noi? abbiamo due posti...". Gentile rifiuto da parte sua, come e' naturale...
A distanza di un anno la Pazza Scatenata mi confidera' che non si fidava... come se non avessimo le facce da angioletti che abbiamo... :-).
Mi colpisce il fatto che arriva da un paese alle porte di Milano, quindi e' delle nostre parti... certo che la vita e' proprio strana....

Viene notato come, a parte Daniele, tutti gli altri hanno, o hanno avuto, a che fare con l'italtel; non ricordo bene ma gia' a cena potrebbe essere stato accennato ad un Gruppo Vacanze Montane Italtel...

Terminiamo la cena, ora si discute amabilmente... miracoli dell'alcol...
che fa anche in modo che il qui presente, vecchio e scorbutico, nonche' timido, Nano di Collina si alzi da tavola (ma riesco ancora a stare in piedi?) e prenda la chitarra che ha tenuto d'occhio per tutta sera.
Usciamo fuori e come al solito la 6 corde compie il miracolo: ci si trova ad un tratto in tanti a cantare stonati sotto le stelle (non mi ricordo se c'erano, ma fanno tanto atmosfera...).
Canzoni... le classiche, quelle che conoscono tutti ma, man mano che le dita girano sulle corde, saltano fuori anche delle chicche, in versioni irripetibili.. una su tutte "ho imparato a sognare" dei Negrita, fatta molto "scura", che io e Rustions cerchiamo di non rovinare troppo e che invece alla fine viene molto apprezzata (una ragazza addirittura si commuove....).

Alla fine ci devono cacciare a letto perche' e' gia' passata la mezzanotte; il gruppo si e' assottigliato e rimaniamo noi sei, la Pazza Scatenata e altre tre ragazze.
Domani abbiamo in previsione di salire al corno cieco, se il tempo lo permette... quindi e' proprio ora di andare a nanna.
Laura (la Pazza Scatenata) si infila in camera e non la vedremo fino a domani mattina.. le altre tre le reincontriamo in bagno e facciamo le presentazioni mentre ci laviamo i denti. Anche loro sono in giro sole, due sorelle formazzine ma che lavorano a Milano e una from Vercelli Town.

Ci si accorda per vedere di salire insieme domani mattina e... buonanotte ai suonatori...e anche a tutti gli altri...
Questa notte per la prima volta da quando bazzico i rifugi si dormira' davvero e saporitamente... sto proprio bene!

"Buonanotte ai suonatori
Alle nostre chitarre scordate
Alle canzoni non ancora sparate
E buonanotte anche a me..."
Gang


27 Luglio 2002

Eh gia'... si e' dormito bene e.. ci si alza che e' gia' un po' troppo tardi!
Appena in tempo per la colazione.
Intanto le 3 piemontesi sono gia' pronte, la Pazza Scatenata sta per arrivare ma:
Nuvole basse o nebbia che sale dal lago?
All'inizio ci troviamo sopra un mare bianco (chi non ci credesse puo' dare un occhio al filmato di Valerione...) che pian piano si sposta fino a cercare di fagocitarci.
Davanti alle scodelle e alle marmellatine dobbiamo prendere l'ardua decisione: si sale al corno o rinunciamo?
Fuori pero' il tempo sembra mettersi al bello quindi si decide di rischiare; intanto M. (una delle formazzine) e' il simbolo dell'indecisione... "Ragazzi e' tardi.. andiamo? no dai vi aspetto, cosi' si sale assieme... pero' forse... ciao"; e parte con le altre due per l'ascensione.
In ogni caso siamo praticamente pronti anche noi, Laura c'e' (siamo piu' fortunati di Nek :-) ) quindi... dai che si va!

Si sale subito per la crestina che ci porta all'inizio del Siedel, dove i ragazzi del OMG stanno facendo manutenzione agli impianti utilizzati per i campi estivi di Snowboard. Attraversiamo il "ghiacciaio" seguendo la traccia nella neve (Giacomino trova anche il tempo di poggiare il suo sederino per terra, accompagnando la movenza felina con un "Li Mortacci tttua!!!") ed arriviamo all'inizio degli sfasciumi che ci dovranno portare sul bordo di quella grande spianata bianca che e' il ghiacciaio del Blinden, per adesso ancora nascosto alla vista.
Questo e' il pezzo piu' brutto di tutta la camminata, gli sfasciumi sono proprio... sfasciumi, le roccette scivolano ed il tutto e' piuttosto ripido, comunque si vede una parvenza di sentiero che non dovrebbe essere difficile da affrontare a meno di avere, come noi, tre C..lio.i davanti che hanno deciso di andare su dritti. Il risultato e' che continuano a far cadere sassi nella nostra direzione, un paio balzellon balzelloni passano un po' troppo vicino alla testa del Bandi e a Giacomino, che decidono, insieme a Daniele, di tornare indietro e di aspettarci al rifugio.

Intanto i superstiti scollinano e si trovano davanti il Blinden Horn (piu' o meno si scrive cosi', no??!!).... forza... per arrivare in cima, dove c'e' gia' tanta gente, rimane da passare il ghiacciaio (ma ghiacciaio e' una parola grossa, sembra piu' un grosso nevaio, anche se i crepacci, come ci fara' notare la Pazza, ci sono...) ed affrontare l'ultima rampetta che ci porta sulla crestina finale.

Mentre si cammina chiacchieriamo tranquillamente, ci raccontiamo un po' e il gruppo si unisce al ritmo dei passi sul ghiaccio. Ancora non lo so (anche se un sospetto ce l'ho, certe cose si sentono dentro, anche se non ce ne rendiamo conto...) ma qui, sotto un sole stupendo, immersi in un panorama da fiaba, sta nascendo una bellissima amicizia tra questo nano burbero e una persona, che a dispetto dell'aria decisa e risoluta che assume quando parte in salita, si rivela tenerissima e dolce. Ti voglio bene e lo sai.

Finalmente siamo in cima. Cioccolato fondente e mele per le ragazze piemontesi. ci sediamo tranquilli a goderci la pace delle altezze, ad ascoltare il silenzio del vento che, sono sicuro, ad ognuno di noi sussura qualcosa di diverso, porta ricordi o forse li porta via... sto bene.

Prima di scendere ("facciamo il sentiero dell'andata o scendiamo lungo il ghiacciaio del Gries...?". proprio una pazza scatenata, visto che e' tutto azzurro di ghiaccio vivo e nessuno di noi ha i ramponi...) firmiamo il libro di vetta e questo diventa il primo atto ufficiale del gruppo, nel frattempo le piemontesi si sono autodefinite GVP (Gruppo Vacanze Piemonte)... o le abbiamo definite cosi' noi??!!
Quindi ad inperitura memoria della genesi del gruppo rimane una scritta in un libro a 3400m, sul confine italo-svizzero:

"27 LUGLIO 2002 : GVMI (Gruppo Vacanze Montane Italtel) e GVP (Gruppo Vacanze Piemonte)"

Inutile dire che anche le ragazze vengono considerate soci co-fondatori del GVMI.

Scendiamo verso il 3A, dove troviamo gli altri tre. cosi' noi 6 e la pazza ci fermiamo un po'... per qualche genepi' (noi) e per prendere il sole (lei).
Le ragazze del GVP partono subito verso il busto, che eleggiamo a punto di ritrovo del gruppo.
Dopo la sosta scendiamo anche noi, seguendo il Siedel, anche se pero' quest'anno non e' poi cosi' divertente, comunque e' sempre bello scivolare su quel chilometro di neve che ci porta alla piana dei camosci!
Come al solito ho fatto il buon proposito di non correre in discesa (e' pericoloso!!!) e... come al solito non resisto: alla fine del siedel parto e prendo l'ultima parte del sentiero lasciando semplicemente andare le gambe e lasciando che il mio (considerevole...) peso faccia il resto.
Al Busto trovo le altre tre, spaparanzate a mangiare gelati e a prendere il sole. Decido che un cornetto me lo merito anch'io, intanto gli altri arrivano alla spicciolata.
Breve sosta, gruppo ricompattato e via di nuovo verso il lago di Morasco e le macchine!
Decidiamo per la strada canonica, quella che passa dal Bettelmatt e poi ci da' la possibilita' di seguire la carrabile fino al lago...
Intanto Valerio cerca in tutti i modi di perdere qualcosa anche oggi pomeriggio :-) dopo che stamattina ha lasciato un cappellino vicino alla statuetta del Cristo sopra il 3A... stavolta sono gli occhiali da sole, appoggiati vicino al sentiero quando si e' fermato a filmare... per fortuna se ne accorge in tempo, torna indietro e... sono ancora li'.
Mah... ci sara' qualcosa che lo scombussola...

La carrabile e' troppo invitante... e cosi' riparto di corsa...

Sono alle macchine.
Comincio a cambiarmi e nel frattempo arrivano gli altri.
Un'occhiata alle marmotte che cominciano a far capolino sui prati sovrastanti il lago e scendiamo verso le cascate del Toce, uno spettacolo che merita!
Non c'e' proprio tantissima acqua ma sono sempre bellissime da vedere, soprattutto per chi le guarda per la prima volta.

Prima di ripartire verso casa ci si scambiano le mail e i cellulari... anche se di solito lo si fa semplicemente perche' sembra doveroso ma poi si finisce per non sentirsi assolutamente...
Questa volta, per fortuna, sara' diverso... :-))))))))

Si torna a casa.
Sono stati due giorni bellissimi, sento che anche gli altri la pensano cosi'... so che si potra' rifare... ma non immagino minimamente quello che si e' messo in moto oggi...

"Friends will be friends..." sembrerebbe la colonna sonora di questa due giorni... lo e' e lo sara'... ma a me, che avevo le mie motivazioni personali per risalire lassu', che avevo tante cose da trovare e altrettante da lasciar andare, il ricordo rimane legato a "Ho imparato a Sognare"...

ADESSO

Dopo quella volta ho cominciato per scherzo ad avvisare quando organizzavo le escursioni spedendo delle mail ed indirizzandole a quelli che chiamavo membri del GVMI. Non avrei mai creduto che la cosa prendesse cosi' tanto piede. Ogni volta si aggiungeva qualcuno di nuovo, qualcuno rimaneva a casa ma intanto il gruppo cresceva... addirittura gente entrata dopo qualche tempo era convinta che esistesse davvero l'associazione :-)
Ovviamente eravamo, e siamo, solo un gruppo di amici che camminano assieme ma, ragazzi, era bello sentirsi chiamare presidente, anche se solo per scherzo :-)))))

Adesso e' passato un bel po' di tempo da quel WE e con il tempo sono cambiate anche molte cose: molti di noi non sono piu' in Italtel, per esempio... cosi' durante l'ultima estate abbiamo deciso di mantenere la sigla GVMI ma di cambiarne il significato e, visto che alcuni di noi sono appassionati di fantasy, ci si' e' buttati verso un "Gruppo Viandanti delle Montagne Impervie" e il mio titolo e' diventato, grazie a Luca "the Rock", Vecchio Ramingo del Ticino dai Capelli d'Aria... insomma un modo elegante per dirmi che sono calvo... ma mi piace... cavoli se mi piace... anche se semplicemente io sono anche Flint Fireforge, nano delle colline, vecchio e scorbutico ma in fondo simpatico....
ma questa e' un'altra storia...

Prima di rimettere mano a questa storia stavo riguardando le foto delle nostre gite... beh... siamo proprio un bel gruppo... abbiamo girato un casino di posti... ci siamo divertiti... abbiamo mangiato e bevuto (e tanto....)... personalmente penso che semplicemente siamo stati veri... ed e' stato bello per questo.
Di me posso dire che ho fatto cose che da solo probabilmente non avrei mai nemmeno pensato (ma chi ci ha detto di buttarci giu' da dieci metri???!!!) ma soprattutto che tutte le persone che ho conosciuto mi hanno lasciato qualcosa... spero nel mio piccolo di aver fatto le stesso anch'io con voi...

Siamo a meta' febbraio e fra un mesetto mi sa che riprendero' a tartassarvi di mail per cominciare a faticare un po' assieme... spero di trovarvi tutti ai vostri posti.
Spero che le persone che i casi della vita hanno allontanato dal gruppo possano essere dei nostri qualche volta.
Ma soprattutto spero che lo spirito del gruppo sia sempre quello del primo giorno: amici che si incontrano e decidono di fare un pezzo di strada assieme, perche' la fatica si sente meno quando hai accanto qualcuno di cui ti fidi...

Vorrei fare la lista di tutti quelli che hanno camminato con me in questo annoemmezzo di GVMI, ho gia' tentato di farlo una volta, ma so che lascerei fuori sicuramente qualcuno... la mia memoria, come ho gia' detto, fa cilecca ogni tanto :-)
E poi.. chi e' del gruppo lo sa!

perche' e' vero che GVMI si diventa con un brindisi di vino rosso in un rifugio ma non si raggiunge il suddetto rifugio se dentro non si ha gia' un po' dello spirito del GVMI.

Ciauz,
Raf
 

io, la montagna, la musica... insomma le solite cose!

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