tanto per dire qualcosa
martedì, aprile 18
  Primavera 2006 - Sono qui!

Alla fine era arrivato.
Sotto forma di male oscuro, sintomi sempre diversi, pigrizia galoppante, dolori un po' qua e un po' la' e tanta, ma tanta, paura.
Era arrivato e nessuno, tantomeno Flint, l'aveva riconosciuto per quel che era.
Allora vai di medici, specialisti, esami da fare e esiti da ritirare... finche' un giorno, guardandosi indietro, scoprì che erano passati quasi sei mesi da quando era cominciato... ed era lampante di cosa si trattasse:
il nemico aveva provato a spezzare il vecchio e debole nano, nell'illusione che bastasse attaccare lui per dare inizio alla fine del gruppo.
Ma Flint non era il gruppo e non aveva mai pensato di esserlo; cosi' il tentativo del nemico falli' miseramente e, quando fu chiaro che non poteva vincere, si accani' sul nano, cercando di distruggerlo.
Intanto il gruppo era sempre li' e gli amici, che del gruppo fanno parte, anche.
Cosi', aiutato da questa consapevolezza, risollevo' la testa e usci' dal quel posto buio dove era stato rinchiuso per mesi; ancora una volta il sole arrossava la sua pelata e, guardando in alto, vide l'aquila volteggiare e indircargli la strada.
Assaporo' l'aria fresca della montagna e il calore degli amici intorno; le ferite subite nei mesi di prigionia non sarebbero certo guarite in fretta ma prima o poi sarebbero sparite, adesso ne era certo.
Era tempo di ripartire; cosi' si volto' ancora una volta verso il mondo e, sentendosi finalmente vivo, comincio' a camminare:
Era tornato.

Grazie a tutti,
Flint 

lunedì, novembre 28
  13 Novembre 2005 - Resegone

"Se ti scrivo solo adesso e' che sono io cosi'
e' che arrivo spesso tardi quando sono gia' i ricordi
che hanno preso casa qui..
Non e' vero cio' che ho detto
qui c'e' tutto a dire che ci sei
Fai buon viaggio e poi riposa se puoi.. "

Le 3:00 del mattino

Quasi quasi mi mancava.
Erano mesi ormai che mi lasciava andare in giro per montagne da solo.
Niente piu' nano, niente ascia, niente pergamena, niente piu' racconti...
Forse era in giro per altri mondi e altri tempi o forse voleva semplicemente vedere se me la sarei cavata anche senza di lui.
E adesso eccolo, al solito arriva senza avvisare, mi si materializza li' davanti, neanche il tempo di dire bentornato e come sempre comincia a borbottare:

"Umpff!!! Sei il solito incosciente! Domani ti aspetta una bella scarpinata e tu che fai? Te ne stai in giro fino alle 3 di notte!!! Hai idea del freddo che mi sono preso a rincorrerti per tutta Milano? Poi alla fine ho deciso di venire qui ad aspettarti... tanto prima o poi torni sempre a casa... Adesso dormi e riposati se puoi, faccio io il turno di guardia. Guarda cosa tocca fare ad un vecchio e malandato nano delle colline... Umpfff..."

Caro vecchio Flint, mi mancavi... davvero... buonanot.t..e....

Ore 6:30

La sveglia, implacabile, non perde un colpo... ora di alzarsi... mi guardo in giro in cerca di Flint e, come volevasi dimostrare, il prode guerriero del "faccio io il turno di guardia" e' li' che se la dorme della grossa... Gli passo vicino e puff! Sparisce, con armi e tutto...
ancora una volta sono lui...
ancora una volta Flint...

Sveglio il Dragone e passo a prendere i compagni di avventura: i temerari Stantuffo Coni e Bandi L'Impastatore; tutti sono pronti ai loro posti, oggi non sara' proprio una scampagnata. Ci avrebbe dovuto accompagnare, di ritorno da una missione nella terra dei limoni, una nuova guerriera; colei che distribuisce "la penna che da' luce" all'ultimo momento ha pero' preferito rimanere a vegliare sul parentado e sul desco della sua dimora... saggia persona!!!
La speranza e' che prima o poi trovi l'occasione per unirsi al gruppo :-)

Per strada pochi incontri poiche' molti dragoni sono stati fermati da un'ordinanza dell'autorita' costituita. Dirt Blue fila via veloce e sicuro per strade appena sfiorate dal divieto e, in men che non si dica, ci porta al nostro punto di partenza:
lo spiazzo da dove parte la salita meccanica ai Piani d'Erna...
qui invece molti dragoni stanno riposando, evidentemente i loro padroni hanno preferito partire presto per ovviare all'ordinanza e adesso stanno gia' attaccando queste montagne di Manzoniana memoria.
Colazione al piccolo ristoro dei viandanti, vestizione, un occhio alla carta dei sentieri e.. si parte!!! Il passo e' al solito sicuro e spedito; in poco piu' di mezzora siamo alle baite Costa, con la cappelletta dove ci fermeremo al ritorno; camminiamo ancora una ventina di minuti e poi prima sosta, per bere un po' d'acqua e togliere gli indumenti pesanti: un bel sole sta spuntando sopra la nebbia che ci ha accompagnato fino a qui...
Ripartiamo e subito mi accorgo di qualcosa che non va.
Faccio fatica a respirare e mi fa male la schiena, non riesco a capire perche' ma il nano dentro me se la ride:

"Ti avevo detto che eri un incosciente :-PPP E adesso che fai? Non ce la farai mai ad arrivare su... Non puoi mica dormire tre ore e poi affrontare 1200m di dislivello :-)".

Testardo vado avanti; gli altri due, passo sicuro e regolare, vanno su come dei treni e non si sono accorti di niente. Pero' a tutto c'e' un limite...
Per la prima volta da quando giriamo per sentieri chiamo una sosta e avviso gli altri che dovranno fare senza di me; insistono perche' provi a salire con loro, magari rallentando.
Non e' questione di cadenza... e' proprio che sono svuotato, dov'e' il dono di S.Grato? Certamente non e' piu' con me.
Li convinco a proseguire e dico che li aspettero' giu', al rifugio intermedio, dove tra l'altro nel pomeriggio dovremmo incontrare Marcel, colui che plasma il legno.
Cosi', malinconicamente, li guardo riprendere la salita, saltabbeccando tra una radice e un sasso coperto dalle foglie autunnali.. ciao amici, salutate la vetta per me.
Rimetto la giaccavento, fermo qui al coperto del bosco comincio ad avere i brividi di freddo. Mi siedo su un sasso e aspetto di (spero) riprendermi un attimo, per poter almeno scendere con tranquillita'.
Intanto Flint continua a ridere di me e a farmi prediche...
Senza accorgermi passa quasi mezzora, mi sono mangiato un paio di mandarini e.. forza, dai... in piedi!
Prima un passo e poi un altro ma... nella direzione sbagliata!!!
Sto salendo invece di scendere al rifugio.
Pian pianino mi accorgo di prendere il ritmo e di salire quasi senza fatica! Forse non velocissimo ma regolare. Adesso sbuco dal bosco e via la giaccavento e il pile, rimango in maglietta.
Sto bene.
Flint continua a ridere ma adesso e' per la soddisfazione, stavolta lo sento contento di me ("il biund non si arrende" dira' poi Coni). Ora il sentiero e' roccioso e anche divertente; tralascio una scorciatoia che potrebbe magari portarmi a ridosso degli altri, e' un po' pericolosa e preferisco non rischiare visto che sono da solo.
Gli altri..
Gia', chissa dove sono arrivati, andavano su' come degli stambecchi.
Incontro gente che scende, sorpasso una coppia attempata sul tratto dove c'e' da usare anche le mani, scollino e, oltre la svolta, eccolo la':
l'Azzoni, tutto rosso e splendente nel sole!!!
L'ultimo pezzo e' da paura ma ormai ho preso il ritmo e vado su davvero tranqui.
Sono al rifugio.
Un mare di gente, sembra si siano dati tutti appuntamento qui.
Nessuna traccia degli altri due.
Salgo alla croce di cima ed eccoli li', gia' rifocillati e pimpanti. Li raggiungo, mi cambio e mangio qualcosina. Quattro foto e poi giu' all'Azzoni per un the' + classico grappino: mela verde (stile Campus ma buonissima!!!) per me e Coni e liquirizia per l'Impastatore. Quattro chiacchiere con i compagni di tavolo e poi e' gia' l'ora di scendere: c'e' da rispettare l'impegno preso con Marcel.
Facendo due conti salta fuori che, comprese le soste, le due gazzelle ci hanno messo 2 ore e 20 minuti (Impressionanti!!!) e io 2h55... per 1200m di dislivello direi che non e' proprio male :-)Dentro di me Flint e' gia' li' che scrive e prende appunti.
La discesa e' molto veloce e stavolta tocca a Coni staccarsi un attimo... scende circospetto per via delle ginocchia... fa bene a stare attento!
In poco tempo raggiungiamo comunque il rifugio Stoppani, dove gli alpini, capeggiati da Marcel, si aggirano affamati... per un disguido non hanno potuto mangiare...
Secondo grappino (non all'altezza del primo purtroppo) e poi li raggiungiamo alla cappellina eretta in ricordo delle vittime del resegone. Da oggi ci sara' un nome nuovo: quello del cappellano del gruppo degli alpini, che la montagna ha voluto prendere con se' due anni fa. Un saluto veloce e poi riprendiamo la discesa verso il piazzale dove Dirt Blue ci aspetta.
Adesso il sole e' sparito, nascosto alla vista dalla nebbia che sale dalla pianura, e fa anche freddo.

Siamo giu'.

Birretta al ristoro. E i ricordi vanno alla stessa birra bevuta nel luogo ameno dove viene prodotta, qualche anno fa; e' strano come le cose della vita facciano larghi giri ma poi finiscano sempre per ritornare ad incrociare la tua strada.
Svegliamo Dirt e partiamo per la nostra dimora: stasera ci aspetta una reunion alla Crespi's House; incontro proposto e caldeggiato dalla Campbell Girl.
Siamo a casa presto, lascio gli altri, mi lavo via la fatica, preparo la chitarra:
Anche per stasera Flint il menestrello rimarra' a farmi compagnia.
Intanto la Sciura Lina, impareggiabile e mai abbastanza ringraziata, ha gia' preparato il locale che accogliera' la compagnia.

ore 20e30

Pian piano arrivano tutti alla spicciolata, con i soliti e graditissimi doni:
Little Jack e L'inquisitore, L'Elfa dei boschi, accompagnata per l'occasione dalla sorella&dolce meta', L'impastatore, Coni, Dav&Ele (coloro i quali mi hanno iniziato alla ferrata), il Geco e il Transilvanico, Rustions, Andre&Cri (la compagnia della recente missione nella bavarese terra), lo schivo L.
Penso di non aver dimenticato nessuno, altrimenti mi scuso ma la mia memoria di nano (come gia' ho avuto occasione di ammettere in altri tempi) non e' piu' quella di una volta, il tempo passa anche per noi.
Purtroppo Sorellina, a cui voglio un bene dell'anima, non ha potuto essere dei nostri ma spero potra' unirsi presto a noi, accompagnata dalla dolce meta' e dai suoi due stupendi gnomi :-)
La serata passa serena (almeno per me), tra foto, canzoni, cibo e vino ma soprattutto scaldata dal calore dell'amicizia.
Tiriamo notte.
Accompagno a casa l'Elfa e poi l'ultima ad andarsene e' proprio Colei che aveva proposto la reunion, legata da un vincolo di affetto profondo con la Sciura Lina.

ore 2e00

Adesso e' proprio ora di filare a letto, domani si lavora.
Come tocco le coperte ecco che Flint appare li' per terra: dorme gia' di brutto ma ha un sorriso soddisfatto.So che, almeno per un po', rimarra' con me e mi accompagnera' ancora in giro per montagne.
Buonanotte vecchio nano brontolone, buonanotte Flint.

Alla prossima,
Raf 

lunedì, luglio 18
  16-17 Luglio 3A - Prima o poi....

...si ritorna sempre.
Chi prima, chi dopo ma tutti torniamo nei luoghi della genesi.
C'e' chi lo fa tutti gli anni, chi magari a distanza di due estati e c'e' anche chi sale per la prima volta, pero' sempre la sera ci si ritrova seduti a cena assieme, un litro di vino rosso e l'amaro alla genziana per suggellare ancora una volta amicizie vecchie e nuove.
Ma andiamo con ordine....

Sotto pressanti richieste le convocazioni erano partite ad inizio luglio. Tra risposte certe (ci sono, non vengo) e tentennanti avevo fermato 10 posti, con l'accordo che avrei cmq confermato il numero. Infatti il sabato mattina ci si ritrova a casa mia per la partenza, 9e30 (quasi) puntuali come da programma e ci si conta:
siamo in sei perche' purtroppo tre persone hanno dovuto rinunciare all'ultimo momento; io, Ciurlus, Bandera, Giacomino, Rustions e il Geco siamo cmq pronti.
Due macchine, la mia e quella di Ciurlus (prima o poi la facciamo la maglietta con "Bevo solo quando guido..."), e via.
Si decide per la strada di Vergiate, cosi', tanto per far innervosire un po' l'altro autista :-) , colazione ancora prima di entrare in autostrada e poi traffico bel sostenuto sull'A26 e sul Sempione... mai visto cosi' tante auto su quella strada, almeno all'andata.
Comunque, dopo una finta sosta a Crodo, siamo sulle rive del Morasco per mezzogiorno e mezzo... Cambio, sistemazione zaini (ramponi e picozza li lasciamo in macchina, tanto non li useremo) e si parte a scarpinare per le 13meno cinque.
Andiamo su con calma, o almeno questa e' l'intenzione... fatto sta che in un battibaleno siamo su al primo pilone, quasi alla fine di quella rampa impressionante che e' il canalone dei sabbioni. Il Geco soffre un po' (quante volte ti ho detto di non mangiare troppo prima di camminare?!?!?) ma arriva su tranquilla col suo passo, a volte quadrupede :-P
Per sollevarle il morale, e mentendo spudoratamente, dico che il baitello (che segna la fine della rampa) e' appena oltre la curva che vediamo... per essere dopo la curva e' dopo la curva... e' quell'appena che non e' proprio esatto!!!
Cmq ci arriviamo e poi attacchiamo il ghiaione che porta all'ultima salita verso il MORES, adesso la pendenza e' piu' dolce anche se non da' quasi mai tregua. Il gruppo si sgrana ancora una volta, come sempre succede e com'e' giusto che sia, per poi riunirsi al rifugio, dove, come quasi sempre, Rustions ritrova amici del paese natio.
Pausetta per rifocillarsi e riposare un po' le membra e poi si riparte verso il Claudio e Bruno. Siamo a 2500m e il secondo rifugio e' a 2710m, quindi salita tranqui tranqui con solo uno strappetto finale. Qui tutti vengono su alla grande.Sul sentiero incontriamo marmottone che invece di scappare per i prati ci precedono di pochi passi... bellissime!
Mi balena anche l'idea di attaccare la direttissima per il 3A, idea che Bandi un po' appoggia, ma poi decidiamo per il programma originale che prevede la tappa al Claudio. Genepy (e come non assaggiarlo), piccolo riposino e poi attacchiamo l'ultima fatica... solo che l'abbinamento liquore + prima rampa da paura trasforma i primi 5 minuti di salita in un calvario.
Poi andiamo via abbastanza bene e anche spediti, raggiungiamo e sorpassiamo un gruppetto partito 10minuti buoni prima di noi, affrontiamo l'ultimo pezzettino di "false" roccette e siamo su!
Il 3A finalmente!

Sono le 17meno cinque, quindi 4 ore da quando siamo partiti, considerando che la somma delle fermate ai vari piloni/rifugi passa tranquillamente l'ora/l'ora e un quarto direi che ci abbiamo messo poco meno di tre ore, siamo venuti su con calma ma neanche tanto. Il tempo, che stamattina non prometteva assolutamente bene, ha invece fatto il bravo, a parte un vento davvero freddo e insistente lungo tutto il percorso.
Una volta ricompattati prendiamo possesso della camera... Avevamo richiesto quella da 8 ma Marta, con cui Marco aveva parlato al telefono appena partiti, dice che non c'e' mai stata... ci danno quella da dieci... e' uguale.
Fetta di torta, un bicchierino di Pampero, che Ciurlus gentilmente si e' portato su, accompagnato dalla grappa offerta invece dal Bandi e poi chi si unisce all'Ambroeus per la Messa e chi si ingloba nelle coperte per una sana e meritata dormita.
19e30... ora di cena... tutti al tavolo che ormai porta il nostro nome, la' dove il gruppo e' nato; pensandoci adesso mi accorgo che io ero allo stesso identico posto!!! Si mangia meglio delle altre volte (fantastica la torta al cioccolato!!!), si accompagna il tutto con il vino, il pampero, la grappa e si finisce con il fantastico amaro alla Genziana dell'Ambroeus, che invitiamo al tavolo per un brindisi con noi.
Il Geco non apprezza molto la bevanda... troppo amara... i gusti sono gusti... vuol dire che ce n'e' di piu' per noi.
Poi ci aspetta la solita serata di chitarra e canzoni ma... ce l'hanno fregata!!!! Se la sono portata via i ragazzi del OMG e non possiamo recuperarla... e pensare che non la stanno nemmeno usando.
Finalmente li vediamo ritornare dalla riunione e riesco prendere lo strumento. Gli ospiti pero' non sono all'altezza degli altri anni e ci ritroviamo da soli a suonare e cantare. Vicino a noi l'Ambroeus e altri tre giocano a carte, una ragazzina un po' defilata canta (speriamo almeno lei meglio di noi...) sottovoce seguendo le nostre canzoni ma rifiuta di unirsi al gruppo.
Alla fine tiriamo mezzanotte passata e raggiungiamo la camera, gia' avvisati che purtroppo non sara' tutta per noi: altre tre persone si sono accaparrate un letto in quella che si chiama Arbola Room.
Sono gia' a letto (si alzeranno mica all'alba!?!?!), quindi cerchiamo di fare il meno rumore possibile, ci facciamo luce col frontale (offerta decathlon.. e come si poteva non comprarlo?) e poi ci infiliamo sotto le coperte.Non sembra ci sia il caldo torrido delgi altri anni... speriamo...

Mi sveglio...

Buio...

Freddo...

Cavoli fa freddino davvero!!! Ho due coperte, forse dovrei alzarmi a mettere magari un paio di pantaloni lunghi ma sono troppo pigro per farlo... mi rannicchio di piu' e mi riaddormento, non ho la minima idea di che ore siano..

Ecco i tre ospiti che si alzano.. faranno il Blinden? Mah!!! Mi riaddormento..

Luce accesa!!!

Qualcuno di noi poi dira' che ha sentito un "Ma questi dormono ancora?"; e si' che dormiamo ancora! Saranno si' e no le 7... guardo l'orologio e...le ottoemmezza!!!
Ma quanto abbiamo dormito? Stranissimo!!!
Il Geco e' ancora inglobata sotto le coperte, dovrei forse svegliarla ma non ne ho il coraggio (chi se ne intende sa che quello del risveglio e' l'unico momento in cui i gechi possono diventare feroci...), la fortuna cmq mi assiste e si sveglia da sola, disturbata dalla luce.
"Che ore sono...?"
"Le 8emmezza"
"NON FACCIAMO IN TEMPO!!!"
Tutti stupiti da questa improvvisa reazione del Geco (l'avevo detto io che e' meglio lasciarli stare al mattino...) ma poi l'arcano si svela: ha paura che la colazione sia gia' stata servita e che ormai sia troppo tardi.
Come si sa pero' non e' mai troppo tardi, cosi' riusciamo ad accaparrarci due bricchi di latte, uno di caffe', marmellatine, burro e quella fantastica cosa che e' la torta di cioccolato :-)))
Adesso che anche il Geco e' piu' calma ci prepariamo per lasciare questo piccolo angolo di paradiso.
Chiediamo il conto paghiamo e cominciamo a scendere. Niente Siedel quest'anno, troppa poca neve e troppo pantano, cosi' si scende dalla direttissima verso il lago dei Sabbioni, divertente un casino!!!
Puntiamo al Busto e quindi ci tocca scendere per poi risalire... che mazzata la strada che risale su!!!
Ancora non sappiamo cosa fare: se sosta veloce e poi discesa alle macchine, con puntata gastronomica alla festa del pescatore di Crodo (o addirittura a Varallo Sesia per l'alpa') oppure pranzo alla grande al Busto (che merita!!!).

Il Geco mette cmq il vincolo di almeno un'ora da.... lucertola :-)

Arrivati al busto partiamo subito con birra, seguita a ruota da coca e pampero.
Il Geco si mette in costume e puntualmente il sole si nasconde, si ricopre e il sole riesce...
Decidiamo cmq di fermarci a pranzo: 6 polenta e misto!!! Al solito i pranzi di Marco Valsesia meritano la scarpinata per raggiungere il rifugio... polenta, cervo, spezzatino, salsiccia, funghi, bruscit, formaggi (uno zola formidabile!!!).
Alla fine siamo talmente sazi che non riusciamo a prendere nemmeno il dolce!
Intanto, mentre noi ci droghiamo di caffe', il Geco e' gia fuori a prendere il sole, che stavolta non si nasconde piu'.
La raggiungiamo e passiamo un'oretta tranquilla di abbrustolimento.
Adesso pero' e' ora di scendere; puntiamo al baitello ma appena prima di arrivarci un cartello ci indica un sentiero alternativo.. sembra scenda piu' dolcemente e quindi lo prendiamo... in realta' si rivela un sentiero ripidissimo e stretto in una gola (per un tratto) e letteralmente di mrda!!! (nel senso che ci erano passate le vacche...)
Mi racconteranno poi di una disquisizione sull'habitat naturale delle farfalle e su una mozione per la riabilitazione della mosca, disquisizione alla quale purtroppo io e il Bandi non abbiamo assistito perche' in avanscoperta ad aprire il sentiero...
Io e Bandera siamo giu', il tempo di pucciare i piedi nel torrente ed ecco gli altri che ci raggiungono. Ci si cambia, si mettono i vestiti da "viaggio" e si ritorna verso casa; gia' al Morasco ci sono 30 gradi... immaginiamo in pianura cosa ci aspetta..
Viaggio un po' trafficato, ci perdiamo subito con le macchine perche' mi fermo a fare gasolio e poi salto fuori dal Sempione per comprare 3 mini-angurie per la sera: tutti, meno il Bandi che preferisce casina, da me!
Cena tranquilla (solo anguria e qualche fetta di salame), caffe' e poi ci si saluta e tutti a "goderci" questa sana dormita in mezzo all'afa.. che nostalgia per il freddo di sabato notte!!!

Bel We e solito grande gruppo.
Il tempo e' stato clemente e anche se la compagnia al 3A non si e' rivelata degna degli altri anni ce la siamo sbrigata da soli e ci siamo divertiti un casino.

Alla prossima,
Raf 

lunedì, aprile 4
  2 Aprile 2005

Era stata scritta per il mio babbo ma forse e' giusto pubblicarla adesso..

"
E finalmente lasci il vento
cantare la sua canzone
prenderti i pensieri
e sollevarli
e farne aquilone

Che tieni ancora per il filo
ma stavolta e' troppo forte
cosi' ti lasci andare
che almeno ti sia dolce
cio' che noi
chiamiamo
morte
"

R. 

martedì, marzo 1
  28 Febbraio 2005 - Il Bacio del Diavolo

Riflessioni da una birra

"Vista la situazione campo innevato... passiamo direttamente alla birretta?"
In programma c'era invece una serata di riposo, con un libro o un film, ma... come si fa a dire di no?
Allora parte un fitto scambio di messaggi e alle 22 (va beh, qualcuno un po' piu' tardino...) ci si trova davanti al City Pride: io, il Bandi, Andrea, il Presidente, Antonio e Giacomino.
Ma... il City e' chiuso per festa privata!!!!Cosi' il Bandi tira fuori un Justice e ci fiondiamo li'... non c'e' nessuno, entriamo e tale e' la concentrazione per decidere dove sederci che non faccio
caso alle spine.

La ragazza straniera (filippina forse?) ci porta la lista delle birre e... NOOOOoooooo !!!! Magicamente appare una scritta: DEVIL'S KISS!!!!
Grandissima!
E come sempre succede il passato ti salta addosso quando meno te lo aspetti:
Continui a chiacchierare con gli altri, pianifichi gite ed escursioni ma sotto sotto i ricordi affiorano.
E sono bei ricordi: Ti ritrovi catapultato in un pub lassu', al nord della scozia, o nell'isola di skye, bevendo la stessa birra e chiacchierando con una persona a cui hai voluto molto bene.
Ripensi a come era bello la sera infilarsi a letto sapendo che sarebbe stata li' vicino.
Ripensi a una cena sulla spiaggia del mare del nord.
E i ricordi continuano e ti avvolgono, come la marea su quella costa atlantica.
E scopri che a volte e' davvero bello ricordare e che vale la pena non dimenticare mai.
E la cosa che vorresti fare e' semplicemente chiamare quella persona e ringraziarla per tutto quello di bello che c'e' stato.
Poi non trovi il coraggio e forse non sarebbe neanche giusto e allora lo fai dalle pagine di un blog che probabilmente non leggera' mai.

Grazie signorina, davvero, avevo quasi dimenticato quanto era stato bello.
Raf 

martedì, febbraio 8
  Gennaio 2005 - Le missioni bianche

"Per quanto tu chiuda gli occhi e ti tappi le orecchie
Per quanto tu ti giri dall'altra parte e ti nasconda dietro un
ormai non c'e' piu' bisogno di noi

Per quanto tu pensi sia finita e ti sia convinto
che e' giusto uscire di scena e
tornare ad essere un nano qualunque
tranquillo con la tua pipa davanti al fuoco

Il tuo destino ti insegue
ti trova
ti solleva di peso e
ti riporta alle antiche imprese

E senza saperlo ti ritrovi con
i compagni di un tempo e
con quelli nuovi
a rinverdire antiche gesta e
a dare una mano dove c'e' bisogno di te

Non nasconderti nano
non nasconderti menestrello

Il tuo destino o il tuo Dio
chiamalo come vuoi
la sa piu' lunga

Adesso sei di nuovo sulla strada
e non sei solo

Ora che hai ripreso l'armatura e
le tue antiche armi
lo capisci anche tu

E' questa la tua vita"

Inizio Gennaio 2005 - un luogo imprecisato tra il sonno e la veglia...

UMPFFFFFF!!!!! Ancora lui! 'sto maledetto sogno mi sta perseguitando! Ma che diavolo vogliono quelle piccole voci? Sempre la solita cantilena! E poi che vorra' mai dire? Perche' mi chiama nano? Non sono un gigante pero' non mi sembra nemmeno di essere cosi' basso!!! E poi cosa sono "le antiche gesta"? A che cosa si riferisce? Cosa sono "le mie antiche armi"? Come minimo se fossi davvero un nano guerriero dovrei avere...
ma che cos'e' 'sta cosa che mi punta in mezzo alle scapole?
Aspetta... fammi alzare va'... non vorrei che siano uscite le molle del materasso...

Un Fodero?!?! E li'... un'Ascia?!?! E sull'altro letto un'armatura di cuoio!!! E sembra della mia misura...
E poi penna, inchiostro e fogli di pergamena...
chiudo gli occhi.. un leggero senso di vertigine.. e...
e...
ancora una volta sono Flint


Prima missione

L'Elfa dei boschi mi aspetta, puntuale come sempre, al caldo della sua dimora tra i fiumi. Il mio dragone azzurro ormai la conosce e si fida di lei; anche stavolta la portera' di buon grado verso la nostra destinazione: quella tana montana che per quest'anno sara' il quartier generale del gruppo dei viandanti.
La' dovremo preparare l'accoglienza per Tex, che ormai pensavamo perduto al gruppo per sempre e invece ritorna, forte e impavido come sempre.
La notte invernale e' stellata e per niente fredda, un toccasana per le mie ormai vetuste e corte membra di nano, ma l'elfa, come ormai tradizione, insiste perche' il dragone azzurro la scaldi con il suo alito... e al solito mi tocca posare armi e armatura per non morire di caldo... certe cose non cambiano mai :-)
Viaggio tranquillo, io e l'elfa viaggiamo leggeri (beh, lei un po' piu' pesante... si sa, le donne... e le elfe non fanno eccezione...); il drago azzurro si orienta, come solo la sua specie sa fare, nella nebbia e non siamo preoccupati: arriveremo in tempo, prima della mezzanotte!
Raggiungere la tana dopo quell'ora porterebbe infausti presentimenti e ci esporrebbe a pericoli che preferiamo non affrontare ora, non ancora...

Eccola! La Tana!!!

L'elfa e' stanchissima e, mentre provvedo a controllare che sia tutto a posto e a preparare il posto per passare la notte, si stende sul suo giaciglio e parte per il mondo dei sogni.
Domani l'aspetta una prova importante: portare pace e tranquillita', proprie del suo popolo, in un luogo frenetico, in cui la gente sembra non volersi mai fermare e in cui le cose semplici (una birra al sole e quattro chiacchiere) sembrano perse nelle pieghe del tempo.
Ecco, e' tutto a posto.
Ora posso stendermi anch'io e riposarmi, in attesa che Tex ci raggiunga domani....

Il mattino vedo BlueRun, il piccolo drago blu di Tex, che si accoccola vicino al piu' grande, ma non per questo minaccioso, DirtBlue, il mio dragone azzurro.
Tex arriva portando l'attrezzatura necessaria all'impresa: zaini, scarponi ma soprattutto il suo buonumore.
L'elfa intanto ha preparato la colazione.. ci servira'... oggi dovremo raggiungere quel luogo ameno, conosciuto ai piu' come "la chiesetta" ma noto al gruppo con il suo vero nome: L'Eremo di S.Grato.
Li' ci isoleremo per un po' dal mondo, ci ricaricheremo e domani saremo pronti a fare quello per cui siamo venuti.

I nemici del gruppo sembrano impegnati in altre battaglie e in men che non si dica raggiungiamo l'isolata nostra destinazione.
Come gia' per l'ospizio, anche qui il sentiero, una volta entrato nel bosco, ci catapulta in quell'altro mondo, parallelo al nostro e separato da esso solo da un battito di ciglia e da un piccolo sforzo di fantasia. Siamo attrezzati per tutte le evenienze ma la neve e' buona e non ci ostacola.
Qui e' bellissimo!!!
E pensare che a poche decine di minuti di cammino (ma quanto distante nel mondo della fantasia?!?!) c'e' la frenesia della gente! Ci sono i motori e le code agli impianti..

Il luogo e' davvero incantevole, il gemello invernale del paradiso di smeraldo, trovato in una delle precedenti missioni.
Ci ricarichiamo, godiamo del sole e del caldo che non ti aspetteresti in questi tempi e luoghi e poi... e' gia' ora di tornare..
Forza, rientriamo nel mondo.

La tana, ci siamo tornati per passare una tranquilla serata, ricordando vecchie imprese e approfittando per conoscersi.. ognuno si apre un po' e questa e' una delle cose belle del gruppo...
A nanna e domani......

Domani e' gia' qui.

Ci prendiamo tutto il tempo che ci serve per preparaci e poi ci catapultiamo verso la missione principale: tutto intorno gente che si muove frenetica, che corre verso le code agli impianti, che reclama persino sul colore della neve e noi... noi li'... sdraiati al sole, io e Tex una birra in mano. Tutti e tre con un libro.
Siamo tranquilli.
Sembra che niente ci possa turbare, nemmeno quella signora a cui non va bene niente, si', mi piacerebbe prendere l'ascia e farla smettere ma e' solo un attimo, poi torno alla mia tranquillita'... e allora capisco qual era il significato vero di questa giornata: prepararci alle trappole che i nemici quest'anno ci tenderanno, trappole che perdendo il controllo potremmo far scattare.
La calma e tranquillita', donateci dall'eremo ieri, ci serviranno ora e piu' in la' nel tempo... Sento che anche gli altri la pensano cosi'...
E' ora di tornare.

Pranziamo assieme per cementare ancora di piu' l'unione e poi ognuno si ridisperde nel mondo, pronto a rispondere alla prossima chiamata.

Adesso e' sera.
Guardo su e accanto alla mia stella, quella rossa dove c'e' la fucina di Reorx, ne e' apparsa una nuova, luminosa come un sorriso...
non l'avevo ancora vista ma so che e' li' da quasi un anno...
e' bello sapere che c'e'.

Seconda missione - Ritorno alla Tana

Siamo ancora qui.
Stavolta con me c'e' L'impastatore, colui che da' vita alle tagliatelle, e ancora Tex.
Stiamo attendendo, con i fuochi accesi, il resto dei viandanti:
Il piccolo grande Geco, Little Jack, L'inquisitore Elfo e SuperC (come si autodefinisce), una nuova adepta dalla innata capacita' di far propria la parlata del luogo... so che ci sara' utile prima o poi...Eccoli che arrivano sull'Argenteo Dragone dell'Inquisitore...Si rifocillano assieme a noi.. li guardo... CI guardo... ancora assieme, come ai vecchi tempi!!!
Domani ci raggiungeranno il Presidente, di ritorno dalle Americane Lande Innevate, e il Gigante delle Montagne bevanate: SuperMario.

Non c'e' bisogno di parlare ma ognuno conosce i propri compiti:
Quasi tutti sulle piste, in mezzo alla frenesia della gente, a controllare che i nemici non approfittino del caos per compiere le loro cattiverie; io e il cuoco sulla "pista dimenticata", quella che ormai non viene quasi piu' percorsa e proprio per questo territorio e rifugio preferito da chi si vuol nascondere.
Tex e' il primo a partire in avanscoperta, anche perche' e' stato chiamato per una missione urgente in un altro luogo e un altro tempo.
Gli altri si aggiungono ad uno ad uno... ora tocca a me e all'Impastatore: Forza!
Si sale.
Stavolta la neve e' piu' cattiva e i nemici ne approfittano; le rampe si susseguono una all'altra, il freddo e' intenso e permettiamo all'arma migliore dei nostri avversari di agire quasi indisturbata: Fatichiamo a respirare, l'Impastatore sembra davvero conciato male ma andiamo cmq avanti.
E la trappola scatta: una bianca distesa tutta uguale e delle tracce che proseguono verso quel costone, salendo in maniera ripida e decisa... decidiamo di andare avanti e quasi finiamo per esserne sconfitti... la traccia sparisce di colpo e il mondo comincia a capovolgersi... andando avanti finiremmo nel nulla, o almeno cosi' pensiamo... ci ritiriamo...
cominciamo a scendere...
abbiamo fallito...
ma no!
Non puo' essere!
Dov'e' il dono di S.Grato?
Mi calmo un attimo, alzo la testa e la', un po' piu' in basso rispetto alla nostra posizione c'e' un sentiero che sparisce nel bosco e sopra... si', si sentono i rumori della gente... forse non tutto e' perduto!!!
L'Impastatore (che comunque ha sempre odiato la neve) e' distrutto ma accetta di aspettare un attimo. Risalgo il sentiero ed ecco riapparire la civilta' e lassu'.... Tex, che ha gia' concluso la sua missione e si sta godendo il meritato riposo.
Chiamo L'Impastatore e poi raggiungiamo la nostra meta!
Su gli altri sono appena arrivati. Ci riuniamo e via con un classico del gruppo: Polenta e Cervo, accompagnati dal rosso nettare e dalla birra.
Anche qui il freddo e' intenso ma il calore dell'amicizia ci scalda e il nemico non puo' farci male. Vengo informato che purtroppo questa missione e' stata troppo dura per la nuova adepta, catapultata subito in una situazione limite: e' stata ferita ma si riprendera', ora con lei c'e' Little Jack.
Ci separiamo di nuovo; io e L'Impastatore, che daremo il cambio a Little Jack, riscendiamo per lo stesso sentiero. Il nemico, sconfitto ancora una volta, si ritira e ci lascia passare. Cosi' la discesa si rivela divertente e strappa all'Impastatore la promessa che alla prossima missione bianca ci sara'!!!
Ora lo vedo tranquillo e contento, adesso e' quello che conosco.

Arrivati alla tana troviamo che SuperC si sta gia' riprendendo... meglio cosi'!!!
Raggiunti dagli altri facciamo onore alle tagliatelle dell'Impastatore, cucinate in maniera magistrale dall'Inquisitore (e forse anche da Little Jack, non ricordo...).
Serata tranquilla, cosi' come tranquilla sara' la giornata di domani, con gli altri sulle piste ormai liberate dai pericoli (e anche SuperC partecipa alla ronda) e con me e l'Impastatore a goderci un meritato riposo.
Camminando e chiacchierando.

Il Gigante ci lascia pero' subito: altri impegni e altre RealMissioni lo attendono.

Sulla via del ritorno, la sera, ci fermiamo nella mia umile dimora per concludere come da tradizione questa missione. Purtroppo l'Impastatore non puo' essere dei nostri.. impegni presi precedentemente..
Un grazie a chi, magari stanco e desideroso di raggiungere il meritato riposo, ha accettato la decisione del gruppo di fermarsi per passare la serata assieme.
E' bello vedere il gruppo riunito, anche se non sempre, quando si mettono assieme caratteri forti, tutto puo' filare liscio... ma poi si passa sopra alle cose e ci si ritrova ancora per una nuova missione...

Siete grandi ragazzi!!!

Terza Missione - Lande Selvagge

Al solito!
Si prevedeva un tranquillo We di riposo e lavori alla Crespi's House ma... il sogno ritorna, e con il sogno la chiamata.
Cosi' BlueRun entra nel mio cortile la domenica mattina, Tex e' pronto e stavolta sara' il suo dragone a portarci verso le lande innevate della formazza, dove porteremo, come da tradizione, il marchio GVMI al rifugio di Cristinaaaa: il Maria Luisa!

Il viaggio al solito e' lungo ma tranquillo e in poco piu' di due ore arriviamo all'appuntamento stabilito, con coloro che mi ospitarono quando non avevo un posto dove dormire e che adesso ci riforniscono dell'attrezzatura necessaria.

Un'ultimo sforzo del Dragone e eccoci al punto di partenza!
La missione di oggi sara' di sorvegliare la zona: c'e' tanta gente che sale in fuoripista e i nemici potrebbero essere in agguato...Forse sono gia' all'opera... io non sto benissimo ma so che fra pochi minuti la montagna e la pace di questi luoghi compira' il miracolo.. per adesso attingo al dono di S.Grato, che mi da' la forza di cominciare la fatica.
E infatti... stiamo salendo di brutto!
La neve qui e' fantastica, neutra, ti fa divertire ma ti potrebbe anche tradire da un momento all'altro...
C'e' la solita strada ma con un paesaggio cosi' come si fa? Tagliamo via dritto, quasi sempre seguendo la traccia lasciata dagli sci di quelli davanti, che teniamo d'occhio.
Il paesaggio e' nascosto dalla nebbia ma ad una certo punto sbuchiamo in alto e... cime innevate sopra un mare di nuvole... impressionante!!!
Cosi', in poco piu' di un'oretta, siamo su'.
Il Maria Luisa e', come al solito, aperto ma Cristinaaa (cosi' come l'anno scorso) non c'e'... Parlando con il gestore, colui la cui polenta e salsiccia e' divina, ci viene il sospetto che la cara ragazza possa fare la stagione estiva... controlleremo piu' avanti... :-)

Pranzo frugale (i nostri panini) accompagnato da buon vino e da un piatto di formaggi del posto. Naturalmente non possiamo non fare onore al Genepi', quello del bottiglione senza etichetta sotto il banco. :-)))

C'e' un sole bellissimo e cosi' raggiungiamo il lago la' sopra.. Nessun attacco oggi. Ci godiamo questo fantastico posto al di fuori dal mondo.
Si chiacchiera, ci si scambiano confidenze che forse, laggiu' in basso, con i rumori del traffico e le preoccupazioni, rimarrebbero dentro di noi.
E' ora di togliere le tende e, come sempre succede con le racchette da neve, la discesa si rivela divertentissima.
La via diretta e' talmente ripida che la neve permette delle brevi sciate anche con le ciaspole... salvo poi finire dentro fino alla coscia e dover fare una fatica boia per tirarsi fuori.. anche perche' provate voi a fare degli sforzi mentre ridete come pazzi... :-)

Adesso siamo giu'.. un sonno pazzesco, forse il nemico vuole vendicarsi togliendoci la soddisfazione di un bagno la', dove i ghiacci bollono... luogo nascosto e del quale solo io, nel gruppo, conosco l'ubicazione... infatti, mentre il dragone ci accompagna lungo la valle, tendo ad assopirmi.. non sono molto di compagnia.. per fortuna la buona stella (Sara' Diuk Delle Valanghe?) non ci lascia soli ed emergo dai meandri del sonno appena in tempo per vedere la porta tremolante che nasconde l'inizio del sentiero.
Lasciamo il drago ad aspettarci (ora il mondo e' in pace ma ci sono luoghi dove ancora i draghi non sono ben visti) e ci inoltriamo verso l'origine del vapore che intuiamo essere li' a due passi.. infatti... ci siamo!!!

Ci immergiamo nelle calde acque, dove troviamo gente che come noi e' venuta a cercare un po' di riposo...Le sorgenti calde compiono il miracolo e cercano di stregarci... non vorremmo piu' uscirne... ma purtroppo il mondo chiama e ci tocca tornare alla realta'...

Lasciamo con rammarico questo paradiso, con la promessa che torneremo... e presto...
BlueRun ci riporta a casa e...


Yaaawwwwnnnn... ma quanto ho dormito? Ancora 'sto cavolo di sogno del nano, di draghi che ti portano in giro e di imprese... Ma quando la smettero' di pensare a cose che non esistono? Raf, hai delle responsabilita' e dovresti pensare alle cose reali.. ma cos'e' il rumore che sento.. sembra un fuggi fuggi di piccole creature... piccole voci che scemano pian pianino... i rumori finiscono cosi' com'erano cominciati e rimane solo il rumore della ventola del Pc... ma io non l'ho mai acceso..!!! opppsss! ma c'e' un file di testo aperto... fammi un po' vedere? Allora... comincia con...

"Per quanto tu chiuda gli occhi...

Oh, cavolo.... ;-)))))

Grazie a tutti voi GVMI's Friends di esistere.
Raf



 

mercoledì, novembre 3
  17-18 Agosto 2004 - Capanna Margherita - Ricordi di un tentativo

Vicissitudini varie e fatti successi nella mia vita mi hanno portato a ritardare i resoconti delle escursioni, cosi' mi trovo solo quasi 3 mesi dopo a
raccontare quella che era L'ESCURSIONE di quest'anno: il tentativo di salita alla Capanna Margherita.Ne consegue che piu' che un resoconto vero e proprio quello che segue rischia di essere un'accozzaglia di ricordi... faro' del mio meglio.

16 Agosto

Ultimi accordi con G.: ci troveremo a casina Crespi domani mattina verso le 8 e mi dice che verra' in moto... mah! Con lo zaino e tutto ce la fara'?
evidentemente si'...Il mio zainone e' gia' pronto.
In previsione della salita ho fatto acquisti: corda, picozza e ghette; l'imbrago per adesso me lo prestera' G.
Sono un po' agitato, e' tutto l'anno che aspettiamo questa salita... speriamo che il tempo e la condizione fisica siano favorevoli.

17 Agosto

Nel mio cortile vedo entrare un centauro blu, da una parte non ben definita dello zaino fanno capolino le punte della picozza... come diavolo avra' fatto ad arrivare da Milano fino a qui con quella cosa li' in spalla e' e rimarra' sempre un mistero!
Comunque adesso e' qui, parcheggia Baby, carica il tutto (no, va beh, la moto no) sul pegiotto e siamo pronti per questa avventura.
Dopo incontri "organizzativi" alla ratera (e quindi di organizzativo c'era stato ben poco) abbiamo optato per una salita economica da orgoglioni, senza guida.
"Tanto se il tempo e' bello c'e' la fila di gente che sale e se e' brutto ci rigiriamo, magari incazzati, nel letto e poi con calma scendiamo."
Viaggio tranqui verso Gressoney: e' mercoledi' e non c'e' poi cosi' tanta gente in giro, anche se e' la settimana dopo ferragosto.
Arriviamo cosi' a Staffal, parcheggiamo e via a fare il biglietto della funivia; il tempo non e' dei migliori ma tant'e'... Alla cassa ci sono tre motociclisti che ci chiedono se siamo sicuri di salire, su c'e' un tempo invernale, freddo e vento la fanno da padroni.. io e G. ci guardiamo in faccia e "cominciamo a salire poi vediamo se si puo' fare, al limite si ritorna".
Anche la bigliettaia conferma che in quota c'e' nebbia e tempo da lupi ma ormai siamo decisi e determinati e ci facciamo 'sto biglietto per i due tratti di impianti che ci porteranno ai Salati.
Una volta su ci accorgiamo che e' vero, nebbia magari non tanta ma vento e freddo: giaccavento e via. Ci sono lavori in corso, con un percorso obbligato da seguire per uscire dalla zona impianti pero' un rapido sguardo alla cartina e una rapidissima sosta per orientarci ci portano a scavalcare il nastro che delimita il percorso... tanto il sentiero e' quello la' che si vede, quello che va verso il Citta' di Vigevano, da dove poi (cartina dixit) il sentiero pieghera' a sinistra per portarci verso Punta Indren.
Cosi', di buona lena e chiacchierando amabilmente (beh, io come al solito chiacchieravo, non so quanto G. apprezzasse...) raggiungiamo il Vigevano, dove la Genovese vorrebbe riempire la borraccia d'acqua ma non ha il coraggio di entrare a chiedere...
ghe pensi mi! Ed entro ad affrontare la feroce ragazza al banco del rifugio.
"Non e' potabile".
"Come non e' potabile?!?!"
"Sai, prendiamo l'acqua dal laghetto qui fuori e non e' potabile, se vuoi abbiamo le bottiglie ma solo quelle da due litri..."
"Beh, se non avete altro..."
Pago pero' torno vincitore da G che finalmente puo riempire la borraccia.
Continuiamo a consultare la cartina, perche' qualcosa non ci convince, stiamo andando troppo in piano... eppure il sentiero e' la', i segni ci sono ma non si capisce a che numero si riferiscano,
boh... speriamo non ci porti giu' ad Alagna!!!
E invece, se non fosse per l'intervento dell'uomo dal fiore in bocca, un simpatico vecchietto che incontriamo per la via, finiremmo davvero giu' in Valsesia!!!

"Giovani, dovete tornare su agli impianti e poi prendere dietro alla funivia il sentiero che vi porta al passo dei Salati. Avete fatto un'ora di strada in piu'... eh.. eh.."

Va beh, seconda figuraccia della giornata e via verso gli impianti, per fortuna che, anche se un po' raffreddato, mi sento piuttosto in forma e mi va di camminare!
Raggiunta per la seconda volta la stazione della cabinovia notiamo (ALLA FINE DEL PERCORSO OBBLIGATO) un cartello formato mignon che indica Rif. Gnifetti e Mantova... esattamente nella direzione opposta a quella presa da noi un'ora fa.
Mannaggia alla cartina (probabilmente indicava un vecchio sentiero), ai lavori in corso, alla segnaletica minuscola e a noi che abbiamo voluto fare gli orgoglioni tagliando il percorso obbligato!!!!
Se il sentiero prima era talmente in piano che ci aveva fatto insospettire, adesso non si puo' sbagliare: una rampa impressionante subito dietro la cabinovia e poi continua in quota con rocce che scivolano, qualche passaggio attrezzato (ma facile facile) e qualche falsopiano aperto in cui il vento rischia di tagliarti tutto cio' che lasci esposto...
mi sento tanto come Sam e Frodo (o Gollum?!?!) alle porte del regno di Sauron... ma chi di noi sara' Frodo? E chi Sam?
G. intanto viene su con passo lento e tranquillo ma ha i suoi buoni motivi: niente bastoncini, lasciati a casa perche' nello zaino non ci stavano ed essendo venuta in moto..., e soprattutto e' reduce dalla Guadalupe: e' passata dal caldo a livello del mare al freddo polare e ai 2700m dei Salati... e' una grande gia' solo a venire su!!!
Un paio di sostine per mangiare giusto qualcosina (Pan di via?) e arriviamo in "vista" della stazione di punta Indren, seminacosta dalle nuvole basse.
Comunque un po' adesso si sta aprendo, il vento spinge via un po' le nuvole e vediamo cosi' il percorso che ci rimane da fare. Bisogna attraversare il ghiacciaio dell'Indren, anche se "ghiacciaio" e' davvero una parola grossa; la parte sopra sembra un grosso nevaio con una traccia molto evidente e la parte sotto sembra piu' roccia scivolosa ricoperta da uno strato di ghiaccio e spazzata dai rivoli d'acqua di scioglimento... cmq li' un po' di crepacci si
vedono... meno male che passeremo in alto.

Ok, gambe in spalla e via verso la neve e quel muro impressionante che sta dall'altra parte e che ci portera' in vista della nostra prima meta:
la capanna Gnifetti.

Andiamo via abbastanza spediti nella traccia molto evidente, incontriamo un po' di gente che scende ("Siamo rimasti bloccati tre giorni al Margherita per la neve e la nebbia, 2 si sono persi e hanno passato la notte fuori" BRrrrr) e un paio di pazzi scatenati che salgono: gente che ama la montagna ma un po' troppo incosciente per i miei gusti; uno porta i segni di una recente caduta in parete... tra l'altro pernotteranno in tenda...
La traccia, vista l'abbondanza di acqua di scioglimento, diventa anche un po' scivolosa.. uno dei due tipi si ferma a mettere i ramponi, anche se sinceramente a me non sembra il caso... piu' pericolosi che altro, visto che a volte si cammina praticamente su roccia.
G. tira fuori la picozza perche' un terzo appoggio le risulta di grande aiuto, magari e' anche una questione psicologica.
Arriviamo in fondo alla traversata e alla base dell'ultimo salto di roccia prima dei rifugi in compagnia dei due pazzi scatenati.
Adesso il sentiero ricomincia a salire di brutto con tornanti che si arrampicano sulla roccia: la parete da una parte e a volte solo il vuoto dall'altra. Strappettini attrezzati con catene e divertenti ci portano fino a sotto una scala verticale, solo che... chiamarla scala e' un eufemismo: Tronchi messi di traverso tra i due bordi di un canalino e posti a distanza di.. 1 metro? 80cm?... sempre troppo per noi! C'e' anche una via alternativa con le catene ma sembra scivolosa e passa un po' troppo sullo strapiombo.
Animo!
Decidiamo per la "scala", che cmq si rivela piu' divertente del previsto :-))) Una volta su, ancora qualche passo e... eccoli!!!
I due rifugi:
il Mantova piu' sotto e raggiungibile aggirando il nevaio e la Gnifetti la' sopra, dall'altra parte della distesa bianca...
Attraversiamo su traccia evidentissima, anche se un po' scivolosa, e arriviamo 5m sotto alla Gnifetti ma... per arrivarci dobbiamo affrontare un'altra scala!
Questa volta metallica ma molto traballante e... sicuramente non da' l'idea di essere la piu' sicura del mondo.
G. ritira la picozza e affrontiamo anche quest'ultimo ostacolo.
Siamo su!!!
O perlomeno siamo alla tappa intermedia: pernotteremo qui e domani mattina cercheremo di arrivare alla meta agognata!
Su c'e' gia' gente, anche se non tantissima... e vorrei vedere con 'sto tempo!!!
Subito via gli scarponi, pirliamo un po' in giro sulla balconata e poi entro a vedere di prendere la camera: chiedo con la faccia da bravo bambino di non essere messi nel camerone e mi sento rispondere: "Ma no, figurati, adesso non c'e' tanta gente e tendiamo a dare le camerette, tanto piu' che il camerone lo stiamo togliendo...".
Grande!
Cosi' ci becchiamo una cameretta da 6 tutta per noi :-) potremo alzarci all'ora che vogliamo, anche se penso che tutti partiranno piu' o meno alla stessa ora.
Il tempo di scoprire che quassu' la roba e' davvero davvero cara e poi ci fiondiamo nei lettini per un meritato riposino... tra l'altro la mia condizione fisica non e' delle migliori: sono gia' partito con un po' di raffreddore (ma quest'anno e' cronico?!?!? ) e al solito a queste altezze mi si blocca qualcosa al centro della fronte... so gia' che mi verra' mal di testa e stasera non riusciro' a mangiare... che sfiga!

Scendiamo per la cena e sono gia' tutti li'.. siamo praticamente gli ultimi.
Servizio tipo mensa ma il cibo non e' poi cosi' male come lo avevano descritto,
probabilmente perche' non siamo in molti.
Mi forzo a mangiare (se no domani come faccio a salire?), mentre G. non sembra avere problemi di sorta.
Vicino a noi un gruppo di Spagnoli: quest'anno ho incontrato stranieri in qualsiasi rifugio sono stato... mah! sembra che la montagna sia diventata una delle mete preferite...

Caffe' e a nanna.

18 Agosto

Ore 4e30, stranamente non ho dormito poi cosi' male, anche se non posso dire di averlo fatto tra due guanciali.
La colazione dovrebbe essere alle 5 ma non si sente ancora nessun rumore.
Alla fine ci alziamo e scendiamo ma.. la porta della sala colazione e' chiusa!!!
Fuori ci sono le stelle...

VAI CHE SI SALEEEEeeeeee!!!!!

Non sto per niente bene ma, dopo l'esperienza del Quintino Sella, so che con un po' di droga per lo stomaco e dopo i primi due/tre passi ritornero' in forma!
Ma perche' non aprono?
Con noi ci sono 4 energumeni gia' vestiti di tutto punto; uno, che ieri provvidenzialmente ha
regolato i ramponi di G. e ha gia' fatto 7 volte la salita, sta cristando perche'
"se la colazione e' prevista per le cinque allora te la devono dare alle 5!!!! C@##O!!!"...
come dargli torto...
Noi decidiamo di tornare in camera e aspettare le 5e30... quando riscendiamo: la colazione ci viene servita ma... cos'e' quel fumo fuori dalle finestre?

NON E' FUMO! E' NEBBIA!!!! NOooooo....

Guardiamo fuori e non si vede a 2m!!! I quattro di prima stanno partendo ma noi decidiamo per ritornarcene in branda, per vari motivi:
- io non sto benissimo;
- se quelli partono sparati e noi, non tenendo il loro passo, rimaniamo indietro? Non l'abbiamo mai fatta e non vorremo cominciare a girare come trottole;
- e poi... che gusto c'e' ad arrivare su a 4500m, fare 4 ore di fatica boia e poi non vedere nemmeno il culo di quello che ti sta davanti?

Quindi... a letto!!!
G., carina come sempre, per non farmi sentire in colpa dice che anche lei non sta benissimo.. grazie G.! ti sei meritata l'ennesima birra+tortino alla Raters!

7e30...

il sole entra dalla finestra della cameretta... il sole... IL SOLE?!?!?!
Ma perche' siamo cosi' sfigati?
Usciamo fuori a buttare l'occhio ed effetivamente si e' schiarito...
uhm...
andare su adesso vorrebbe dire doverci fermare a dormire al Margherita o al limite ancora qui alla Gnifetti...
andare su e arrivare solo a meta' strada, tanto per fare il ghiacciaio, e vedere la meta la in fondo senza poterla raggiungere non e' proprio il massimo...
che sfiga...
Grazie a Dio dalla direzione che dovremmo prendere arriva provvidenziale un bel mucchio di nuvole basse che ci toglie d'impaccio.
Cosi' pirliamo un po' in giro per il rifugio, scambiamo quattro chiacchiere e poi andiamo a pagare il conto: salatissimo ma, come e' sempre successo quest'anno, ci fanno lo sconto CAI anche se nessuno di noi due ha la tessera... mah!!!

Ok, sono le 9e30 e decidiamo di scendere a valle, nell'ordine:
- Discesa dalla scala metallica con la picozza nello zaino;
- Attraversamento del nevaio tra i due rifugi con la picozza che raspa nella neve... la traccia e' scivolosa e G. prova a sentire anche se la neve e' bagnata :-) niente di grave;
- Roccette atrezzate con la picozza appesa alla giaccavento, devo ancora capire come ho fatto...
- Attraversamento del ghiacciaio dell'indren in un nebbione assurdo, anche se ogni tanto si apre un po', fortuna che la traccia si vede bene... ma... cosa sono questi crepaccetti? ieri non siamo passati piu' in alto? Si', la traccia si vede bene ma non e' quella di ieri... poco male, sentiamo voci davanti: un gruppo di francesi che provvidenzialmente appaiono quando la neve finisce e comincia un pezzettino roccioso dove il sentiero e' segnato da ometti un po' troppo "indisciplinati" (uno di qua... uno di la'.. ma mai due in fila!!!);
- Finalmente appare la funivia di Punta Indren, effettivamente siamo piu' in basso rispetto a ieri ma ci siamo arrivati lo stesso; c'e' gente;
- Sosta per mangiare qualcosina;
- Riprendiamo a scendere, con il sentiero che adesso e' davvero ben segnato;
- G. che soffre la mancanza del bastoncino e si muove circospetta sulle rocce scivolose;
- E' davvero inverno quassu': freddo e nebbia... e quando si vede qualcosa e' solo perche' si alza un vento che ti uccide;
- Ultima rampa in discesa e... gli impianti!!!!

Ok, adesso andiamo giu', ci beviamo qualcosa di caldo al bar e poi filiamo verso casa, cosi' arriviamo anche prestino... peccato che tutti i buoni propositi vengano frustrati dall'ora:
12e35, 5 minuti dopo la chiusura degli impianti, riapriranno alle 14 (mi sembra...)!!!
Per nostra fortuna c'e' ancora l'omino della funivia che ci apre una specie di saletta d'aspetto riscaldata dove mangiucchiamo i nostri panini e ci appisoliamo un pochino, dormendo il sonno dei giusti (e stanchi...), non prima di avere bloccato la porta, che non ne vuole sapere di stare chiusa, con una sedia.
Veniamo svegliati da un famigliola che sta cercando di entrare nel "nostro" locale... va beh, dai... togliamo la sedia e li ospitiamo, in attesa dell'ormai imminente apertura impianti.

Siamo a valle.
In viaggio verso casa.
G. che non si ferma ma inforca subito Baby per filarsela a Milano e poi, forse, nella sua patria ligure.
Doccia.
Seduto in poltrona, semplicemente a rivivere questi due giorni.
Siamo stati sfigati ma, almeno per me, e' stato davvero bello.
Era la prima volta che io e G. passavamo cosi' tanto tempo assieme ed e' andato tutto bene; per esperienza so che con me e' difficile...
Sospettavo gia' qualcosa ma in questa due giorni ne ho avuto la conferma:
G., sei davvero una gran persona.

Ti ammiro molto e ti voglio bene,
grazie,
Raf
 

io, la montagna, la musica... insomma le solite cose!

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